Ancona, uccise la figlioletta a coltellate: “Ora è un paziente modello”
Il 17 agosto scorso ha ucciso a coltellate la figlioletta Alessia, 18 mesi, mentre si trovavano in casa da soli. La moglie, l'altra figlia di quattro anni e i suoceri, intanto, lo aspettavano in spiaggia. Luca Giustini, ferroviere di 34 anni di Ancona, era stato arrestato per omicidio aggravato e da allora si trova ricoverato nel reparto di Psichiatria ad Ancona. Non è piantonato ma sotto cura con psicofarmaci. Chi ha avuto contatti con lui lo descrive come una persona molto gentile, premurosa e servizievole. Insomma, da padre e lavoratore perfetto, Luca Giustini si è trasformato prima in un killer spietato e poi, a quanto pare, in un paziente modello. Sarebbe attento anche ad assistere gli altri pazienti insieme agli infermieri del reparto.
Il padre killer non avrebbe mostrato alcun rimorso – Stando a quanto si è potuto apprendere, Luca Giustini non ha per ora mostrato nessun rimorso per quanto ha compiuto. Subito dopo aver ammazzato la figlioletta Alessia disse agli psichiatri e al giudice di aver agito sotto la guida di una “voce”. Che sarebbe stato spinto a uccidere la bambina. Nella sua auto erano stati trovati alcuni fogli con frasi confuse e riferimenti a un “disegno di Dio”, e al “progetto di nostro Signore venuto tra noi”. Ad accertare le condizioni mentali del padre killer sarà lo psichiatra Renato Ariatti, incaricato dal pm Andrea Laurino. Le risultanze della perizia potranno essere esaminate dai consulenti di difesa e parte civile, poi Ariatti formulerà le proprie conclusioni, che saranno utili alla procura per capire quali ulteriori atti compiere nel procedimento.
