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Ancona, scherzo finisce male a scuola: 13enne trafitto da un righello, aperto fascicolo

È accaduto nella scuola media Menchetti di Ostra: il ragazzino è rimato trafitto da un righello di metallo che il compagno di banco aveva messo sulla sedia, sorreggendolo con le mani. La vittima è ancora sotto osservazione in ospedale ma non in pericolo di vita. Aperto anche un fascicolo presso il tribunale dei minori: l’ipotesi di reato è di lesioni personali colpose.
A cura di Ida Artiaco
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Doveva essere un banale scherzo tra compagni di classe, ma la bravata verificatasi nella scuola media Menchetti di Ostra, Ancora, sarebbe potuta finire in tragedia per un 13enne, che è finito addirittura in ospedale. Il suo compagno di banco, infatti, gli ha messo sulla sedia un righello di metallo che ha sorretto con la mano, dopo la ricreazione dello scorso 25 novembre, ma, sedendosi, ne è stato trafitto. All'inizio non ha detto niente, ha solo chiesto di andare in bagno dove è poi svenuto, forse per il dolore o forse per la vista del sangue. Trasportato d'urgenza al pronto soccorso di Senigallia, è stato operato e non è in pericolo di vita, anche se resta sotto osservazione. Gli sono stati praticati alcuni punti di sutura: per lui fortunatamente non vi sarebbero lacerazioni del tratto intestinale.

Sotto choc è, invece, il ragazzino che l'ha ferito, che forse aveva sottovalutato la pericolosità dello scherzo. Ma i guai per lui non finiscono qui. Dopo la segnalazione dei carabinieri intervenuti a scuola, il procuratore dei minorenni di Ancona, Giovanna Lebboroni, ha anche aperto un fascicolo sul caso del 13enne. L'ipotesi di reato è quella di lesioni personali colpose. "Le indagini – ha detto Lebboroni – sono ancora in una fase embrionale. Ogni aspetto relativo alla gravità del fatto, alla prevedibilità dell'evento e alla posizione della famiglia della parte offesa è in fase di valutazione". Proprio il fascicolo per ora è aperto contro ignoti e l'iscrizione nel registro degli indagati è da valutare. Per i ragazzi al di sotto dei 14 anni c'è la non imputabilità, cioè non possono essere processati, ma le indagini dovranno comunque accertare la dinamica dei fatti e le responsabilità influiranno sull'esito del procedimento, soprattutto per quel che riguarda i precedenti per il minore ed una eventuale causa civile. La famiglia dello studente al momento non ha sporto querela, ha tre mesi di tempo per farlo.

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