Ancona, fidanzati killer. Autopsia: “Colpo fatale al padre mentre era rannicchiato”

Sono comparsi nuovamente in Aula i due ex fidanzati di Ancona, accusati di concorso in omicidio per la morte di Fabio Giacconi e Roberta Pierini avvenuta lo scorso 7 novembre, genitori della diciassettenne. Secondo gli esiti dell'autopsia, illustrati dal medico legale Marco Valsecchi nel processo davanti al Gup Francesca Giaquinto, quello esploso contro Giacconi fu probabilmente l'ultimo dei nove colpi esplosi da Antonio Tagliata, l'ex fidanzato 19enne della figlia.

Quel pomeriggio a casa della diciassettenne i due giovani arrivarono formalmente per un "chiarimento", ma Tagliata aveva portato con sé una Beretta calibro 9×21. Due o tre colpi andarono a vuoto, tre raggiunsero la Pierini (a un braccio, al fianco, e dall'alto verso il basso) e gli altri Giacconi, morto settimane dopo in ospedale. L'uomo venne colpito a un braccio, al torace, a una spalla e in testa. Quest'ultimo colpo è stato fatale, ed è stato esploso dall'alto, mentre la vittima, già ferita, si era rannicchiata sul balcone di casa per un'ultima difesa disperata.

Antonio, detenuto nel carcere di Castrogno (in provincia di Teramo), ha ammesso di aver sparato ma sostiene che l'allora fidanzata l'avrebbe spinto a farlo, urlando "spara, spara".  La diciassettenne, reclusa nell'istituto di pena minorile di Nisida, si dice invece del tutto estranea al duplice delitto e nega di aver istigato l'ex fidanzato a uccidere. Domani verrà sentita anche la zia di Antonio, Antonella. Il 19 luglio, invece, il perito Maria Elena Fusacchia, incaricata della perizia psichiatrica sulla 17enne, esporrà le conclusioni. Entro fine mese potrebbe arrivare la sentenza.