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Anche M5S vuole i rimpatri: “Troppi immigrati irregolari, non hanno diritto a vivere in Italia”

In un’intervista concessa a Radio Anch’io, il deputato pentastellato Alessandro Di Battista ha dichiarato: “Ci sono troppe persone irregolari che non hanno per me diritto a vivere in Italia. E non penso sia razzismo. Occorrono accordi per i rimpatri. Non è razzismo. Ma il problema dell’immigrazione va affrontato seriamente perché sta diventando un business”. La posizione,stando al programma ufficiale, è aderente a quanto espresso dagli attivisti M5S.
A cura di Charlotte Matteini
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Come Forza Italia e Lega, anche il Movimento 5 Stelle è favorevole ai rimpatri per gli immigrati irregolari e considera necessario siglare ulteriori accordi bilaterali per procedere all'espulsione coatta degli irregolari presenti sul territorio italiano: "Ci sono troppe persone irregolari che non hanno per me diritto a vivere in Italia. E non penso sia razzismo. Occorrono accordi per i rimpatri. Non è razzismo. Ma il problema dell'immigrazione va affrontato seriamente perché sta diventando un business", ha dichiarato questa mattina il deputato Alessandro Di Battista a Radio anch'io. La posizione espressa da Di Battista non si discosta da quella ufficiale del Movimento 5 Stelle. Nel programma pentastellato, costruito mediante la votazione degli attivisti iscritti a Rousseau, al capitolo "immigrazione" si legge: "Obiettivo sbarchi zero. L'italia non è il campo profughi d'Europa".

Proseguendo, nel testo vengono enumerati una serie di problemi collegati all'immigrazione e di possibili soluzioni: "L’immigrazione è il più grande fallimento dei partiti. Il Regolamento di Dublino e l’accordo sui migranti con la Turchia hanno trasformato l’Italia nel campo profughi d’Europa. I cittadini pagano l’incapacità dei partiti. L’immigrazione deve essere gestita, le leggi rispettate, così come i Trattati europei che prevedono la solidarietà fra gli Stati membri per la gestione delle emergenze. L’Italia deve lavorare per rimuovere le cause che costringono migliaia di essere umani a lasciare i propri Paesi di origine. Ecco perché serve un embargo alla vendita di armi ai Paesi in guerra civile, la fine dello sfruttamento dei Paesi terzi, una vera cooperazione internazionale e di sviluppo dei Paesi di origine".

"Con vie legali e sicure di accesso all'Unione europea diminuirebbero le traversate in mare, la pressione dei flussi sulle frontiere esterne e si contrasterebbe il traffico di esseri umani. Chiediamo il ricollocamento obbligatorio e automatico dei richiedenti asilo arrivati in Italia e la revisione del Regolamento di Dublino III che assegna gli oneri maggiori relativi all’esame delle domande di asilo e alle misure di accoglienza al primo Paese d'ingresso dell’Unione Europea. Ci deve essere certezza e velocità nelle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato. Le Commissioni territoriali che verificano le domande devono essere potenziate e messe nella condizione di lavorare al meglio. È indispensabile che la gestione dei fondi destinati al sistema di accoglienza sia assolutamente trasparente. Mai più Mafia Capitale e via la criminalità organizzata dalle strutture che accolgono i migranti", si conclude nell'introduzione del programma.

Per il Movimento 5 Stelle, "le Commissioni territoriali che verificano le domande devono essere messe nella condizione di lavorare al meglio. I rimpatri devono avvenire nel più breve tempo possibile: occorrono accordi bilaterali stipulati con i Paesi terzi e il rafforzamento dei programmi di rimpatrio volontario assistito per i migranti che provengono dai quei Paesi in cui non sono stati ancora siglati accordi bilaterali". La posizione espressa sembra essere molto simile a quella di Lega e Forza Italia, che hanno dichiarato di mirare al rimpatrio di tutti gli immigrati irregolari presenti sul territorio italiano. Pochi giorni fa, Berlusconi ha infatti sostenuto la necessità di provvedere all'espulsione di 600mila immigrati irregolari: "Oggi in Italia si contano almeno 630 mila migranti di cui solo il 5%, e cioè 30 mila, ha diritto di restare in quanto rifugiati e cioè fuggiti da guerra e morte. Gli altri 600 mila sono una bomba sociale pronta a esplodere, perché vivono di espedienti e di reati".

In questo articolo abbiamo spiegato per quali motivi la promessa di Berlusconi è irrealizzabile e pochi giorni dopo anche l'ex ministro degli Interni Roberto Maroni ha dichiarato che provvedere ai rimpatri è più facile a dirsi che a farsi: "Senza accordi con i Paesi d’origine, di rimpatri non se ne fa neppure uno. Fu l’accordo con la Libia a evitarci l’emergenza sbarchi. Io dovevo attuarlo ma all’inizio i libici non collaboravano poi, nel 2009, la svolta. Non c’è una soluzione facile. Noi decidemmo di rilasciare a tutti quelli che arrivavano, un permesso temporaneo di soggiorno per ragioni umanitarie di sei mesi con il quale potevano recarsi in qualunque paese avesse sottoscritto Schengen, così la maggior parte dei migranti scelse di andare altrove in Europa. Minniti ha provato a fare l’accordo con i libici, ma non può funzionare perché è un paese in guerra, ostaggio delle varie tribù e anche con la Tunisia non siamo di fronte a un governo forte. C’è stata una carenza di iniziativa politica da parte del Governo. A questo punto l’unica carta che possiamo giocarci è chiamare in causa l’Onu, chiedere l’intervento in Libia dei caschi blu a presidio delle coste e della tutela dei migranti oggi detenuti in quelli che vengono definiti dei veri e propri lager". 

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