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Anche la Corte dei diritti dell’Uomo si oppone alla sospensione della pena per Dell’Utri

Marcello Dell’Utri rimarrà in carcere, o meglio ricoverato nel reparto protetto del Campus biomedico di Roma. Nonostante le precarie condizioni di salute, anche la Corte europea dei diritti dell’Uomo si oppone alla sospensione della pena richiesta dall’ex senatore di Forza Italia.
A cura di Charlotte Matteini
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Un ultimo no alla scarcerazione è pervenuto, questa volta direttamente dalla Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo. L'ex senatore Marcello Dell'Utri non ha diritto alla sospensione della pena, nonostante le precarie condizioni di salute. L'ex senatore di Forza Italia e braccio destro di Silvio Berlusconi rimarrà dunque ricoverato in detenzione carceraria nel Campus Biomedico, dove si trova già da un mese, sotto piantonamento. Da tempo i legali di Dell'Utri chiedono la scarcerazione dell'ex senatore, condannato nel 2014 a 7 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, ma la richiesta è stata già negata due volte dal tribunale di sorveglianza di Roma. Dell'Utri soffre di una cardiopatia e ha un tumore alla prostata che si sta aggravando e per questo motivo gli avvocati hanno richiesto più volte la sospensione della pena detentiva e la scarcerazione.

Ma esattamente come il tribunale romano, anche la Corte di Strasburgo ha ritenuto non ne abbia diritto, nonostante le precarie condizioni di salute. Secondo i giudici italiani, la scarcerazione sarebbe incompatibile in quanto “la posizione giuridica di Dell’Utri non è in alcun modo rassicurante: la sentenza in esecuzione ha accertato i suoi rapporti con i vertici di Cosa nostra dai primi anni ’70 al 1992. Allarmante appare la pregressa latitanza in Libano, avvenuta nel 2014, vale a dire poco meno di quattro anni fa, nonostante l’età, la patologia cardiaca e le altre affezioni già all’epoca presenti”.

Proprio nei giorni scorsi, per protestare contro la mancata scarcerazione, l'ex senatore e cofondatore di Forza Italia aveva denunciato al Csm i sei magistrati di sorveglianza che gli hanno rifiutato la sospensione della pena. A Marcello Dell'Utri rimangono più o meno ancora due anni di carcere da scontare per effetto della condanna passata in giudicato nel 2014. I legali hanno comunque presentato una nuova istanza su cui il tribunale di Sorveglianza di Roma si è riservato di decidere, chiedendo di verificare se l’attuale stato detentivo presso il Campus Biomedico possa essere lesivo dei diritti umani.

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