Anche il FMI richiama l’Italia: “Timore per banche e stabilità finanziaria”
Il Fondo monetario internazionale ha presentato oggi a Washington il Global Financial Stability Report, in cui l'Italia viene richiamata per l'incertezza dei suoi conti pubblici. In un passaggio dello studio il FMI ha sottolineato che, nell'area euro: "I problemi di bilancio in Italia hanno riacceso le preoccupazioni sul legame fra titoli di Stato e sistema finanziario, quello al cuore della crisi del 2011-2012, e questo ha portato a un ampliamento degli spread sovrani nella seconda metà del 2018". Infatti, continua il report, "la percentuale di titoli di Stato con rating basso delle banche italiane è aumentata e nello scenario peggiore forti aumenti dei rendimenti dei titoli di Stato genererebbero perdite significative per le banche in particolare in Italia, Portogallo e Spagna". Un nuovo allarme per l'economia italiana dopo il World Economic Outlook, elaborato sempre dal Fondo monetario internazionale, che ha rivisto al ribasso le stime di crescita del nostro Paese.
Per quanto riguarda l'indice della liquidità Bloomberg sul mercato dei titoli di Stato italiani, il FMI ha avvisato che "è stato costantemente elevato negli ultimi anni, mentre un indice simile per i bund tedeschi è rimasto stabile". Poi, anche se indirettamente, il Fondo si riferisce all'Italia, sottolineando che le fragilità del sistema finanziario "sono già molto elevate in diversi Paesi di importanza fondamentale". Nel report si possono leggere anche dei suggerimenti al nostro Paese, che mirano a "ridurre il debito a medio termine", come "la riforma delle pensioni" che invece è stata "alleggerita" con quota cento o la proposta di "tassare le prime case".
Invece, considerando l'Eurozona, "i coefficienti patrimoniali bancari sono ora più elevati e sono state intraprese azioni per ridurre i prestiti in sofferenza sui bilanci delle banche". Il Fondo consiglia di porre molta attenzione sulla questione, visto che potrebbero essere coinvolte anche le compagnie di assicurazioni, data la loro esposizione. Si aprirebbe così il rischio concreto che i problemi finanziari arrivino a toccare imprese e famiglie.