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Vertice Ue sui migranti, Conte: festeggia ma Salvini lo gela: “Non mi fido. Voglio fatti, non parole”

Il presidente Conte ha annunciato il raggiungimento di un’intesa a 28 sui migranti e a margine del Consiglio Europeo ha dichiarato: “L’Italia non è più sola”. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, però, appare scettico e gela il premier: “Non mi fido. Voglio fatti, non parole”. Il Partito Democratico critica l’accordo raggiunto.
A cura di Charlotte Matteini
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"È stato un lungo negoziato, ma l’Italia da oggi non è più sola", ha dichiarato il premier Conte questa notte. Alle cinque meno venti del mattino, dopo un'estenuante trattativa durata 13 ore, il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha annunciato l'accordo a 28 sulla questione migranti. Sebbene il presidente Conte abbia votato a favore e non abbia né posto il veto né bloccato lo svolgimento dei lavori, l'Italia in realtà non ha ottenuto ciò che chiedeva: niente distribuzione obbligatoria di tutti i migranti, ma solo quella volontaria dei rifugiati, e dovrà aprire nuovi campi e accettare i ritorni nel nostro Paese delle persone scappate in Germania e Austria, per esempio. Insomma, il premier Conte ha ottenuto molto poco, ma ha presentato l'accordo all'opinione pubblica in pompa magna. Durissima la reazione del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha dichiarato pubblicamente di non fidarsi delle parole: "Non mi fido delle parole, vediamo che impegni concreti ci sono perché finora è sempre stato `viva l’Europa viva l’Europa, ma poi paga l’Italia. Vediamo che principi, che soldi e che uomini ci sono, fermo restando che i principi fondamentali era e continua ad essere la protezione delle frontiere esterne, non lasciare sola l’Italia, in investimento vero in Africa e non a parole", ha replicato all'ottimismo di Giuseppe Conte.

"Aspetto di capire, non so cosa ci sia dentro e non mi fido dei giornali. C’è qualcosa di straordinario rispetto agli ultimi anni di sonnolenza. Si è discussa di una proposta italiana, si sono discusse richieste italiane, bisogni e problemi italiani. Fino all’ultimo vertice eravamo noi ad inseguire le richieste degli altri e dunque già il fatto di essere al centro della partita qualche risultato te la fa portare a casa. In ogni caso, vediamo che impegni concreti ci sono su principi, soldi e uomini perché ad esempio nell’operazione Themis, che dovrebbe essere un’operazione europea, su 32 imbarcazioni 30 sono italiane. A Bruxelles qualcuno si è accorto di noi, hanno fatto mattina. Mi sembra che si sia portato a casa per il momento il 70% di quello che è stato richiesto. Chiaro che l’Italia non può essere lasciata da sola, abbiamo messo puntini sulle i e si è arrivati a dei risultati", ha concluso Salvini.

Il presidente francese Emmanuel Macron si è detto soddisfatto: "In molti avevano previsto che non ci sarebbe stato un accordo, che sarebbe stato il trionfo delle soluzioni nazionali. Stasera siamo riusciti a trovare una soluzione europea". La cancelliera tedesca Angela Merkel ha definito l'accordo "un bun segnale" in quanto i Paesi membri hanno raggiunto un'intesa a 28, senza veti. Di altro tenore le reazioni della politica italiana: l'ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha twittato: "L'Unione europea ha passato la nottata. Meglio così. Ma da un anno l’Italia si batteva per ottenere impegni vincolanti e non su base volontaria. Ora invece ci affidiamo alla buona volontà, come chiesto da Visegrad. L’unico obbligo riguarda i movimenti secondari. Speriamo bene".

"Nessun impegno vincolante e solo scelte volontarie per le richieste italiane. Un risultato debole. Italia sola. Cantano vittoria i Paesi dell'Est", ha commentato invece il segretario del Partito Democratico, Maurizio Martina.

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