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Turchia, attentato contro autobus di militari: 13 morti, 48 feriti

L’ordigno è esploso a Kayseri,nella Turchia Centrale, mentre il mezzo stava passando accanto a un’auto imbottita di esplosivo. Le autorità riferiscono che ci sono molte similitudini con l’attentato di sabato scorso fuori lo stadio del Besiktas, a Istanbul, che causato la morte di 44 persone.
A cura di Biagio Chiariello
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Esplosione, stamane, a bordo di un autobus davanti all’università di Erciyes a Kayseri, una città della Turchia centrale. A bordo c'erano civili ma soprattutto militari in permesso per il fine settimana. Ci sarebbero almeno 13 morti e una cinquantina di feriti. Le cause della deflagrazione sono ancora da accertare ufficialmente: l’agenzia turca Dogan afferma che l’ordigno è scoppiato dopo che il mezzo di trasporto ha sorpassato un’automobile piena di esplosivo, in Talas Avenue, di fronte all’ingresso dell’Università Erciyes, parcheggiata ad una fermata dell’autobus. Anche Reuters e Al Jazeera parlano di un’autobomba.

Le immagini che arrivano dalla Turchia mostrano l’autobus completamente distrutto con fiamme all’interno. Numerose le ambulanze inviato sul luogo dell’incidente: le fonti mediche parlano di 48 feriti, alcuni sarebbero anche molto gravi, e almeno di 13 vittime accertate.

La dinamica dell’attacco è stata confermata dal vice pm turco, Kaynak, che sottolinea similitudini con l'attentato dello scorso sabato vicino allo stadio della squadra di calcio del Beşiktaş, la Vodafone Arena, che ha causato 44 morti e 170 feriti. Kayseri, città con oltre un milioni di abitanti nel centro della Turchia, è un centro industriale che finora era stato risparmiato dagli attentati che ormai da mesi stanno sconvolgendo il Paese, già destabilizzato dal colpo di stato fallito nei confronti del premier Recep Erdogan. A rivendicare l'attentato del 10 dicembre era stato il gruppo estremista curdo Tak, (Falconi per la liberazione del Kurdistan), nato da una costola del Pkk, il Partito dei lavoratori, al bando in Turchia: "Non ci sono dubbi" ha detto, "se credono di spaventarci si sbagliano, pagheranno molto duramente", aveva detto lo stesso Erdogan.

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