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Sassari, ritira figlia autistica da scuola: “Non ci andrà finché non avrà un’insegnante di sostegno”

La signora Rita Masia, madre di una ragazza autistica di 19 anni che frequenta il liceo artistico di Sassari, ha ritirato la figlia dalla scuola perché – malgrado le lezioni siano cominciate da quasi tre settimane – non le è stata ancora assegnata un’insegnante di sostegno. “Spero che almeno così qualcuno si accorga del disagio che sta vivendo e ci aiuti”.
A cura di Davide Falcioni
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La scuola è iniziata da oltre due settimane ma per Federica, una studentessa autistica che frequenta un istituto a Sassari, non è stato ancora disposto un insegnante di sostegno. Per questo, dopo numerose sollecitazioni alla direzione scolastica e al provveditorato, la madre – Rita Masia – ha deciso di compiere un gesto "estremo": "Mia figlia lascia la scuola, ma non per sua volontà. Non ce la facevo più a vederla soffrire", ha spiegato in un'intervista rilasciata a Repubblica in cui ha motivato la sua decisione. "Spero che almeno così qualcuno si accorga del disagio che sta vivendo e ci aiuti".

Federica, 19 anni, frequenta il quarto anno del liceo artistico di Sassari e dal 16 settembre ad andare regolarmente alle lezioni. Da quel giorno, tuttavia, non ha ancora potuto usufruire di un'insegnante di sostegno – di cui pure avrebbe diritto – ed è costretta a stare "seduta al banco da sola per cinque ore al giorno, tutti i giorni, senza fare niente se non vedere gli altri che fanno lezione – spiega la mamma -. Non può fare nemmeno fare educazione fisica o il laboratorio di moda". La donna si è più volta rivolta al dirigente scolastico che sin dal primo giorno di scuola l'ha rassicurata sull'imminente arrivo di un insegnante di sostegno, da nulla si è ancora mosso e per questo la signora Rita ha deciso di compiere un gesto simbolico, ritirando la figlia dalla scuola: "Mi è presa una stretta al cuore mentre la portavo via, ma è stata una scelta giusta. In questo modo almeno non sta più male, perché quando torna da scuola è carica di stress e rimane nervosa per tutto il giorno".

La donna ha motivato il suo gesto con un post su Facebook che ha ottenuto molti commenti favorevoli, ma nessun gesto concreto è stato ancora fatto. Come Federica in Italia ci sono decine di migliaia di studenti che ne avrebbero bisogno. Secondo il Ministero dell'istruzione per i 272mila studenti che ne avrebbero diritto ci sono solamente 156mila insegnanti.

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