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Salvini avverte M5s e Conte: “Voto anticipato? Lo vedremo anche prima di settembre”

Il vicepresidente del Consiglio e leader della Lega, Matteo Salvini, incontra le parti sociali al Viminale e avverte il Movimento 5 Stelle e tutto il governo Conte sull’ipotesi di un voto anticipato. A chi gli chiede se c’è la possibilità di un ritorno alle urne nell’immediato replica: “Lo vedremo a breve, anche prima di settembre”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il voto anticipato non è un’opzione così improbabile. A dirlo è il vicepresidente del Consiglio e leader della Lega, Matteo Salvini, dopo aver incontrato al Viminale le parti sociali. “Lo vedremo a breve, anche prima di settembre”, dice rispondendo a chi gli chiede se ci sono le condizioni per un voto anticipato. “Oggi abbiamo raccolto idee per l'Italia dei prossimi 20 anni. Se riesco ad applicarle bene, altrimenti o le fa qualcun altro o sicuramente non siamo qua attaccati alle poltrone. Questo lo vediamo da qui a breve, anche prima di settembre”, afferma il ministro dell’Interno.

Prima tappa è il voto sulle mozioni per la Tav che si discuteranno domani al Senato: “Ho passato sei ore a sentire tutti che c’è bisogno di infrastrutture. Voteremo qualunque mozione sostenga il futuro, la crescita, il progresso, la mobilità sostenibile e mi stupisce che nel 2019 c’è ancora qualcuno che invece di andare avanti vuol tornare indietro”. Poi Salvini entra nel merito dei punti riguardanti la prossima legge di Bilancio: “Per tutte le sigle un salario minimo imposto per legge significherebbe una riduzione dei diritti e delle tutele di tutti i lavoratori. Per cui è arrivato un no unanime. Giustamente dicono che ci sono già dei contratti nazionali tutelanti. Con il salario minimo il giorno dopo ci sarebbe il rischio fuga dai contratti nazionali”.

Per la manovra si discute anche del rapporto tra deficit e Pil: “Ci saranno trattative con la Commissione europea, ma è chiaro che se vogliamo far mettere in tasca agli italiani soldi veri e non fare partite di giro non puoi stare sotto il 2%”. Per il ministro dell’Interno è impensabile “fare una manovra a costo zero. Evidentemente, se vuoi fare una manovra coraggiosa, non la fai a costo zero. Chiunque parli di manovra come del gioco delle tre tavolette non fa parte del nostro progetto d'Italia”.

Altri punti emersi durante la discussione con le parti sociali sono quelli riguardanti la giustizia e il lavoro: “Metà degli interventi si sono soffermati sui tempi della giustizia. In tanti operatori, sia del pubblico che del privato, hanno chiesto il superamento di alcune fattispecie come l'abuso d'ufficio e il danno erariale. Su questo la posizione della Lega è nota. Sono cose che stanno ingessando sia il pubblico che il privato”. Mentre sul mondo del lavoro conclude: "Ci sono stati tanti rilievi al decreto dignità, al lavoro somministrato, ai voucher. Ci facciamo carico di chiedere delle modifiche, visti i rilievi fatti”.

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