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Renzi: “Boschi è un capro espiatorio, serve a coprire i veri scandali di questi anni”

In un’intervista sul Corriere della Sera Matteo Renzi difende la Boschi dagli attacchi ricevuti in Commissione banche: “La mia opinione è che si debba candidare, senza alcuna incertezza”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Da maggio ad oggi il Pd ha perso quasi sette punti. Stiamo pagando il fatto che gli altri sono in campagna elettorale e noi dobbiamo sostenere la responsabilità del governo". Per Matteo Renzi, intervistato sul Corriere della Sera, è evidente che il Pd ci avrebbe guadagnato votando a giugno o a settembre, e non a marzo come probabilmente succederà. Ammette che i sondaggi sono in calo, ma è certo che si potrà recuperare consenso: "Quando inizierà la campagna elettorale, finiranno le polemiche interne e il Pd potrà riprendere a parlare al Paese".

Il segretario del Pd è sicuro di arrivare primo: "Vedo la mia gente, immagino i candidati, vedo i risultati di questi anni e dico: Il Pd sarà il primo partito". E si giustifica citando alcuni dei risultati raggiunti: "È evidente che il mio consenso personale non è più quello del 2014" ma "se è vero che il grafico del mio gradimento è sceso, è altrettanto vero che è salito il grafico degli occupati, del Pil, della fiducia, degli investimenti". Il ministro Orlando ha detto che Renzi dovrebbe farsi da parte e fare una riflessione, e il segretario del Pd replica così al Guardasigilli: "Fossi Andrea mi preoccuperei di darci una mano a cercare i voti anziché alimentare le polemiche" – e aggiunge – "L'avversario di chi vota il Pd non è Matteo Renzi: spero che tutte le opposizioni interne ne siano consapevoli".

Alla domanda sulla Commissione banche poi, in cui Maria Teresa Meli gli chiede se la rifarebbe, Renzi risponde così: "Non solo non mi sono pentito, ma lo rifarei domattina. Dobbiamo dividere i risultati del lavoro della Commissione dalla mistificazione che ne viene fatta da una parte delle opposizioni e da alcuni media". "Demagogia è prendere un problema complesso e presentarlo in modo fuorviante ai cittadini indicando un facile capro espiatorio. Nel linguaggio barbaro di Cinque Stelle e di parte della stampa sembra che il problema delle banche italiane siano Banca Etruria e Boschi". E sulla possibilità che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio possa ricandidarsi Renzi risponde con un'analisi: "La Boschi è oggetto di un'attenzione spasmodica che copre i veri scandali di questi anni", e spiega che se per qualcuno non è importante capire se la Boschi abbia detto o meno la verità, per il Pd al contrario la questione è dirimente. "A gennaio, comunque, gli organi del partito decideranno: la mia opinione è che si debba candidare, senza alcuna incertezza. I colpevoli li giudicano i giudici. I politici li giudicano gli elettori". In una lettera firmata dal suo portavoce Agnoletti al Fatto Quotidiano precisa inoltre: "Molti membri del Governo hanno lavorato gomito a gomito coi vertici di Banca d'Italia per risolvere varie crisi bancarie di questi anni", "a Roma come a Bruxelles e a Francoforte", ma "nessuno dei ministri che ha avuto numerosi rapporti con il mondo del credito, compreso il ministro Boschi, ha mai fatto pressione né difeso interessi privati: sostenere il contrario significa mentire".

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