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Regionali, Renzi si accontenta: “Se finisse 4 a 3 sarebbe comunque una vittoria”

Il Presidente del Consiglio abbassa le aspettative sulle imminenti elezioni regionali: “Se finisse 4 a 3 sarebbe comunque una vittoria”.
A cura di Redazione
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“Per noi amanti del calcio il 4-3 evoca ricordi fantastici, con il piattone di Gianni Rivera e la Germania eliminata. Da quando sono segretario abbiamo recuperato quattro Regioni alla destra (Piemonte, Sardegna, Calabria e Abruzzo), superato il 40% alle Europee, recuperato molte città. Fosse un 4-3 sarebbe comunque una vittoria per il Pd. Ma credo che andrà meglio”. Prova a cavarsela con una battuta il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervistato dal Secolo XIX, ma il messaggio riflette comunque una certa preoccupazione rispetto alle notizie che arrivano dalle Regioni che si recheranno alle urne il 31 maggio per le Regionali 2015.  Del resto, la “missione” si annuncia complessa come non mai, con 3 Regioni in cui si prevede un serrato testa a testa fra i candidati del centrodestra e quelli del centrosinistra (che beneficiano di "divisioni incrociate"): Veneto, Campania e Liguria. E proprio in Liguria sarà impegnato Renzi nei prossimi giorni, con una serie di appuntamenti elettorali a sostegno di Raffaella Paita, che corre senza il sostegno della sinistra e “contro” l’ex esponente del Partito Democratico Luca Pastorino.

Renzi è chiaro: “La Paita è una giovane donna, preparata e competente, che è stata scelta dagli elettori delle Primarie con un ampio margine. L'hanno scelta i liguri che sono andati ai gazebo. E la sceglieranno anche i liguri che andranno ai seggi”. Pastorino (che gode anche del sostegno dell’ex PD Pippo Civati), invece, “mi ricorda Bertinotti in formato 2.0 ed è l’unica speranza per Forza Italia”. Non manca poi una stoccata anche al Movimento 5 Stelle, che “non vuole cambiare l’Italia”, mentre Grillo “si limita a stare sui tetti e nelle piazze” e al centrodestra: “Abbiamo bisogno di chi governa la Liguria, non di chi la scambia nel gioco delle figurine con il Veneto di Salvini o con il congresso del Pd”.

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