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Portò via i figli al marito tedesco, pm chiede altre 3 condanne per caso Marinella Colombo

Dopo la condanna per l’ex manager milanese che nel 2010 portò via da Monaco di Baviera i due figli avuti dal matrimonio con un tedesco, i pm chiedono altre condanne per i presunti complici.
A cura di Antonio Palma
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Vi era un nutrito gruppo di persone a sostenere attivamente Marinella Colombo, l'ex manager milanese che nel 2010 portò via da Monaco di Baviera, in Germania, i due figli avuti dal matrimonio con un tedesco. È quanto sostiene la Procura di Milano che ha chiesto altre tre condanne per altrettante persone coinvolte nel caso. I pm Luca Gaglio e Giancarla Serafini infatti accusano del reato di sottrazione di minori anche il cittadino tedesco Bjorn Schallmey, per il quale è stata chiesta una pena a un anno e nove mesi di reclusione, l'americana Kimberly Hines, per la quale sono stati sollecitati due anni di carcere, e la libanese Joumana Gebara, per la quale è stato chiesto un anno e sei mesi. Per i magistrati tutti e tre avrebbero partecipato al piano di rapimento dei piccoli aiutando la madre a portarli via e organizzando il piano di fuga al'estero poi non riuscito.

In particolare, i rappresentanti della pubblica accusa sostengono che la libanese Joumana Gebara avrebbe assicurato alla Colombo "sostegno" per il suo progetto di portare i piccoli nello stato mediorientale. Per lei la Procura del capoluogo lombardo aveva chiesto anche l'estradizione ma il Libano ha bocciato l'istanza. Sempre secondo la ricostruzione della magistratura, Schallmey invece avrebbe avuto "un ruolo attivo nell'agevolare la fuga", mentre Hines si sarebbe "messa a disposizione della Colombo assicurandole telefonicamente la possibilità di reperire una barca". La decisione dei giudici dovrebbe arrivare a marzo.

Per lo stesso reato la protagonista della fuga, Marinella Colombo, è stata già condannata in Cassazione a un anno e 8 mesi di reclusione. Insieme a lei condannata a dieci mesi anche la madre e nonna dei due minori rapiti, ritenuta colpevole di aver aiutato la figlia a nascondere i bambini in Italia prima che fossero portati per un anno in Slovenia. Nel 2013, invece, erano stati condannati il francese Olivier Karrer e la tedesca Silvia Kalina per aver fatto parte di un'associazione per delinquere che avrebbe messo in atto una serie di rapimenti di figli di coppie divorziate.

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