703 CONDIVISIONI

Le famiglie italiane indebitate per quasi 20mila euro

Le famiglie italiane sono indebitate per un importo medio pari a 19.251 euro. I dati, resi noti dalla Cgia di Mestre, sono riferiti al 2013. Tra i cittadini più indebitati i milanesi.
A cura di Susanna Picone
703 CONDIVISIONI
Immagine

Dai dati riferiti al 2013 diffusi dall’Ufficio studio della Cgia di Mestre è emerso che le famiglie italiane sono indebitate per un importo medio pari a quasi 20mila euro, 19251 euro per essere precisi. Complessivamente, i “passivi” accumulati con le banche e gli istituti creditizi ammontano a 496,5 miliardi di euro. La Cgia spiega che per indebitamento medio delle famiglie consumatrici italiane si intende quello originato dall'accensione di mutui per l'acquisto di una abitazione, dai prestiti per l'acquisto di un auto-moto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili. La Cgia di Mestre sottolinea come dall'inizio della crisi (anno 2007) l'incremento del debito medio nazionale delle famiglie consumatrici sia stato del 35,1%, anche se dopo il picco massimo toccato nel 2011 le esposizioni sono in calo. Le province italiane più esposte a indebitarsi sono quelle lombarde: al primo posto troviamo i residenti nella provincia di Monza-Brianza, con un debito di 27.544 euro, poi quelli di Milano, con 27.505 euro e al terzo posto le famiglie residenti a Lodi, con 27.281 euro. In fondo alla classifica nazionale, invece, si piazzano le famiglie della provincia di Vibo Valentia, con un debito di 8.742 euro, quelle dell'Ogliastra, con 8.435 euro e, in ultima posizione, quelle di Enna, con 8.371 euro.

Indebitamenti in calo, si privilegia risparmio

Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, ha spiegato che con il riacutizzarsi della crisi “dal 2011 le famiglie italiane hanno preferito indebitarsi sempre di meno, privilegiando il risparmio”. Tra la fine del 2011 e lo stesso periodo del 2013 i depositi delle famiglie consumatrici sono aumentati a livello nazionale del 12%, con punte del 28% in Trentino Alto Adige e di oltre il 18% nelle Marche e in Emilia Romagna. Insomma, tasse e crisi hanno condizionato le scelte economiche delle famiglie. La maggiore incidenza del debito sul reddito secondo Bortolussi si riscontra nelle famiglie economicamente più deboli: per il segretario della Cgia di Mestre “è evidente che con l'aumento della disoccupazione e la conseguente riduzione del reddito disponibile questa situazione rischia di peggiorare”. Non bisogna dimenticare – ha sottolineato ancora Bortolussi – che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali: “Vista la forte contrazione degli impieghi bancari avvenuta in questi ultimi anni non è da escludere che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell'usura assuma dimensioni preoccupanti”.

703 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views