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La CGIL denuncia Deliveroo: “L’algoritmo discrimina i lavoratori”

La CGIL ha denunciato Deliveroo, multinazionale del food delivery, per discriminazione collettiva a causa dell’algoritmo utilizzato per assegnare le consegne che penalizzerebbe persone che hanno malattie o esigenze di cura o chi esercita il diritto di sciopero. La società replica: “Tutto falso, rispettiamo i diritti dei riders”.
A cura di Davide Falcioni
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Deliveroo, multinazionale del food delivery, è stata denunciata dalla CGIL per discriminazione collettiva a causa dell'algoritmo utilizzato per assegnare le consegne che penalizzerebbe persone che hanno malattie o esigenze di cura o chi esercita il diritto di sciopero. "Filt, Filcams e Nidil Cgil nazionali – si legge in una nota del sindacato – hanno promosso innanzi al Tribunale di Bologna un'azione legale per condotta discriminatoria nei confronti di una delle principali multinazionali del food delivery. Alla base della causa l'utilizzo dell'algoritmo ‘Frank': per il sindacato emargina i lavoratori che per motivi personali legati a diritti come la malattia e lo sciopero, non si rendono continuativamente disponibili al lavoro". "E' una causa per discriminazione collettiva" ha dichiarato l'avvocato Carlo De Marchis spiegando che nel "ricorso promosso per la prima volta in Europa e che rappresenta la prima applicazione della legge n. 128/2019 sui riders, si sottolinea la cecità dell'algoritmo rispetto alle condizioni personali". L'udienza è stata fissata per il 2 gennaio 2020.

Secondo la CGIL "l'algoritmo, nell'elaborare i ranking reputazionali dei ciclofattorini, che determinano di fatto le future opportunità di lavoro e le priorità di prenotazione per le consegne emargina, fino ad estrometterli dal ciclo produttivo, coloro che non riescono a essere disponibili a loggarsi nelle aree di lavoro loro assegnate. Il rider – prosegue – che non si adegua alla logica dell'algoritmo viene gradualmente escluso dalle possibilità di impiego, arrivando in alcuni casi a essere deloggato dal sistema". "Con tale ricorso – afferma il principale sindacato italiano – chiediamo al Giudice, che ha già fissato l'udienza per il prossimo 2 gennaio, di riconoscere il diritto dei riders ad associarsi per svolgere attività sindacali attraverso forme di astensione collettiva, con pieno riconoscimento dei diritti di sciopero e di malattia, senza subire penalizzazioni nelle future occasioni di lavoro. Inoltre – conclude – chiediamo che, con i lavoratori e le organizzazioni sindacali, venga predisposto un piano per rimuovere tutti i fattori di discriminazione che caratterizzano l'algoritmo".

La replica di Deliveroo: "Nessuna discriminazione verso i fattorini"

In una nota la multinazionale ha replicato che "le informazioni riportate relative al funzionamento di Deliveroo non sono assolutamente corrette". "Deliveroo non è stata informata direttamente né del procedimento riportato, né dell'udienza del 2 gennaio", che i "rider che collaborano con Deliveroo sono lavoratori autonomi e sono liberi di accettare o rifiutare una proposta di consegna, senza alcuna discriminazione". "I rider", aggiungono, "non sono penalizzati se rifiutano le proposte di consegna". "Gli algoritmi di Deliveroo sono creati dalle persone e l'algoritmo implementa delle regole che sono sviluppate dalle persone", "non discrimina tra i rider in base alle prestazioni e alle caratteristiche personali", ma "utilizza solo la posizione dei rider e il tipo di mezzo utilizzato per proporre le consegne". "Questo è un bene per i rider perché consente di offrire loro gli ordini più convenienti, permettendo di fare più ordini quando lavorano e di aumentare i loro guadagni" sottolinea la nota. "Frank non prende in considerazione informazioni personali dei rider quali sesso, età, nazionalità, ordini rifiutati e velocità". "Non esiste nessun sistema che favorisce i rider che accettano più ordini, così come viene riportato in alcune notizie" e, soprattutto, "l'algoritmo di Deliveroo, e ogni altra articolazione di Deliveroo, non discrimina i rider che partecipano, legittimamente, a manifestazioni o scioperi".

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