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Istat, l’Italia è in stagnazione: crescita zero, Pil fermo su base trimestrale e annuale

La crescita italiana è ferma: i dati forniti dall’Istat evidenziano un Pil che nel secondo trimestre del 2019 non aumenta né in confronto al trimestre precedente né allo stesso trimestre dell’anno scorso. L’istituto di statistica sottolinea che continua “la fase di sostanziale stagnazione” che porterà, nel caso in cui non ci saranno variazioni, a chiudere il 2019 con crescita a zero.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’Italia non cresce. La situazione economica del nostro Paese è critica, secondo i dati Istat pubblicati oggi. La crescita del Pil acquisita per il 2019, cioè quella che arriverebbe nel caso in cui i restanti trimestri dell’anno si chiudessero senza variazioni, risulta essere nulla. Una crescita, dunque, dello 0%, secondo i dati riguardanti le stime del secondo trimestre del 2019. Il Pil italiano, nello specifico, è rimasto invariato sia rispetto al trimestre precedente sia nei confronti del secondo trimestre del 2018. L’Italia, quindi, continua la “fase di sostanziale stagnazione”, sottolineano dall’istituto di statistica. La fase di stagnazione a cui fa riferimento l’Istat prosegue ormai dal secondo trimestre dello scorso anno.

L’Istat segnala che si è registrato prima un calo nella seconda metà del 2018 e poi un recupero, considerato marginale, nel primo trimestre del 2019. Ma il Pil quest’anno ha segnato nel secondo trimestre una variazione congiunturale nulla. In ogni caso la stima preliminare, spiega l’istituto, “ha necessariamente natura provvisoria e si basa su una valutazione dal lato dell'offerta che indica cali dell'attività per l'agricoltura e per l'industria e un contenuto incremento per l'insieme del terziario”.

L'istituto di statistica spiega che nel "secondo trimestre del 2019 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia rimasto stazionario sia rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti del secondo trimestre del 2018". Allo stesso tempo l'Istat ricorda che il secondo trimestre del 2019 ha avuto una giornata lavorativa in più rispetto al trimestre precedente e una in più anche rispetto al secondo trimestre del 2018: queste due differenze sono state calcolate nei dati presentati oggi. La variazione congiunturale deriva da una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell'industria, con però un aumento in quello dei servizi. Per quanto riguarda il lato della domanda si registra un contributo nulla sia per la componente nazionale sia per quella estera.

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