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Grasso si dimezza stipendio e scorta. E rinuncia ad autista ed appartamento

L’ex procuratore nazionale antimafia passerà da 18.600 euro a 9mila euro. Inoltre rinuncerà ad autista ed appartamento romano.
A cura di Davide Falcioni
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Senato - elezione presidente assemblea XVII legislatura

Pietro Grasso, presidente del Senato, è passato dalle parole ai fatti: dopo aver annunciato due giorni fa una drastica riduzione del suo stipendio, stamattina ha mantenuto la promessa: la sua paga passa da 18.600 euro a 9mila euro. Anche la scorta verrà dimezzata. A ciò si aggiunga che l'ex procuratore antimafia rinuncerà anche ad appartamento ed autisti. Una precisazione che arriva nel secondo giorno delle consultazioni avviate da Giorgio Napolitano (cui hanno preso parte Movimento 5 Stelle, Popolo della Libertà e Partito Democratico, mentre ieri era stata la volta dello stesso Presidente del Senato). Grasso ha spiegato così le misure prese:

“Stamattina leggendo i giornali ho visto che a seguito dei tagli annunciati alle spese del Parlamento si è scatenata una rincorsa di cifre: tante e tutte diverse. Nel mio primo discorso da Presidente ho auspicato che il Senato divenisse una “casa di vetro”. Credo nella trasparenza, nei fatti che seguono le dichiarazioni. Dopo il primo studio delle voci di spesa di martedì, ieri ho approfondito con gli uffici competenti le possibilità di risparmio. Per quel che riguarda il mio compenso, fatte salve le indennità irrinunciabili, ho deciso di tagliare completamente tutto il resto (diaria, rimborso spese generali e rimborso spese per l’esercizio del mandato), passando dai 18.600 euro netti previsti a circa 9.000 euro netti. Su base annua questo significa un risparmio complessivo di euro 111.960 su 223.169,76 euro. Rinuncio anche agli appartamenti e agli autisti, mentre per la scorta, che per me a partire dal maxiprocesso non è stata un privilegio ma una dolorosa necessitè, ho stabilito di dimezzare quella prevista dal Ministero dell’Interno per il Presidente del Senato. Inoltre, riguardo il costo complessivo lordo del Gabinetto del Presidente e del fondo consulenza, che ammonta attualmente a quasi un milione e mezzo di euro l’anno, ho voluto applicare un taglio del 50%, con un risparmio annuo di circa 750.000 euro. Il risparmio complessivo sarà quindi di circa 861.960 euro l’anno. Si deve partire dando l’esempio: mi auspico che lo stesso metro possa essere adottato da tutti i componenti dell’Ufficio di Presidenza di un Senato che intendo convocare dal lunedì al venerdì”.

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