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Dopo Spiagge e Scuole sicure, Salvini annuncia operazioni negli stadi e sulle piste da sci

Dopo le operazioni ‘Spiagge sicure’ e ‘Scuole sicure’, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, annuncia analoghe operazioni negli stadi di calcio e sulle piste da sci: “Stiamo lavorando con lo stesso spirito di coordinamento su due iniziative che riguardano gli stadi di calcio e le piste da sci. Non ci fermiamo passata l’estate, ogni stagione avrà la sua attività di prevenzione”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo le ‘Spiagge sicure’ e le ‘Scuole sicure’, il ministro dell’Interno Matteo Salvini vuole estendere le misure sulla sicurezza già applicate in estate per questi due provvedimenti anche agli stadi di calcio e alle piste da sci. Ad annunciarlo è stato lo stesso vicepresidente del Consiglio durante una conferenza stampa al Viminale, nella quale Salvini ha presentato i risultati dell’operazione ‘Spiagge sicure’. “Stiamo lavorando su altri fronti con lo stesso spirito di coordinamento su due iniziative che riguardano gli stadi di calcio e le piste da sci – spiega Salvini –. Non ci fermiamo passata l’estate, ogni stagione avrà la sua attività di prevenzione”.

Salvini parte dai dati sull’operazione ‘Spiagge sicure’: “I risultati sono stati certamente soddisfacenti, è stata la prima volta che abbiamo messo dei soldi veri per combattere il commercio abusivo sulle spiagge. Hanno aderito 54 comuni, l'obiettivo per l'anno prossimo è decuplicare i comuni interessati perché c'è una fila di sindaci che vuole partecipare”. Nello specifico, sono stati sequestrati 340mila prodotti, “tra i quali alcuni prodotti pericolosi come giocattoli per bambini non a norma, per un valore superiore ai 2 milioni e 700mila euro”.

Il decreto sicurezza

Domani il decreto Sicurezza arriverà in Consiglio dei ministri. Salvini si dice sicuro che non “ci siano rilievi di incostituzionalità, fascismo, razzismo, cattivismo. Togliere l'asilo a chi aggredisce un poliziotto mi sembra il minimo”. Il ministro dell’Interno è consapevole che tutto è “migliorabile, emendabile, accetterò consigli, suggerimenti, aggiunte”. Riferendosi quindi alle misure su sicurezza e migranti, aggiunge: “Penso siano due passi in avanti importanti nel nome di sicurezza, tutela, rispetto dell’ordine pubblico. Se ci sono miglioramenti il Parlamento è lì appositamente”.

Per quanto riguarda le norme specifiche sulle espulsioni, il ministro dell’Interno spiega che sono previsti “alcuni passaggi, come il prolungamento dei tempi di trattenimento nei cpr, penso ad alcuni centri per i rimpatri nuovi che verranno ultimati entro la fine di quest’anno. Ne abbiamo chiesto almeno uno in ogni regione. Un altro punto che non c’è nel decreto sicurezza ma ci stiamo lavorando con il ministero riguarda i nuovi accordi per i rimpatri con i paesi di provenienza, conto di fare qualcosa entro l’autunno”. Inoltre, aggiunge ancora il vicepresidente del Consiglio, “ho dirottato dalla voce accoglienza generale ai fondi per i rimpatri volontari svariati milioni di euro di finanziamenti pubblici per aiutare a rimpatriare quelli che si trovano male qua. È nostro dovere e piacere riaccompagnarli con un aiuto economico da dove sono arrivati”.

Il ministro dell’Interno torna sul caso della nave Diciotti, rispondendo a chi gli chiede cosa si aspetta dall’Ue: “Io mi aspetto poco, ma magari Conte sarà più bravo, fortunato ed efficace. Ci aspettiamo una polizia di frontiera esterna che presidi le frontiere esterne del continente. Se l’Europa dimostrerà di essere inesistente e disinteressata, ci muoveremo per conto nostro, facendo accordi bilaterali. Avramopoulos nella sua intervista di oggi dimostra un interesse che non c’è mai stato. La sua attenzione mi interessa di più rispetto a quella di Macron e della Merkel, se lavoreremo bene con lui si potrebbe non ripetere nessun caso Diciotti”.

Olimpiadi 2026, ‘farò di tutto per averle in Italia’

Salvini spera ancora nella candidatura italiana ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2026, nonostante il brusco stop arrivato ieri:

Da cittadino italiano, da padre di famiglia, da sportivo, farò tutto il possibile affinché i Giochi vengano fatti in Italia. Avere l’asse a tre sarebbe stato affascinante anche dal punto di vista sportivo, economico, mediatico. Mi sembra di aver capito che ci sono rivalità di campanile, però se c’è un progetto utile a 60milioni di italiani dire metto prima una città o l’altra mi sembrano cose piccole. Credo che i fondi privati ci sarebbero su un investimento del genere. Ma se qualcuno si ritira per motivazioni politiche, e penso a Torino, credo sia dovere degli enti locali e del governo sostenere chi non si ritira. Spero che le Olimpiadi siano il patrimonio di 60 milioni di italiani.

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