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Continua la crisi del manifatturiero dell’Eurozona, male Francia e Italia

Francia e Italia trascinano al ribasso l’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona che segnala una sostanziale situazione di stagnazione dell’area.
A cura di Antonio Palma
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Ancora cattive notizie dall'industria manifatturiera europea che anche per la fine del 2014 fa segnare risultati negativi. I dati dell'istituto di ricerca Markit relativi al mese di dicembre, infatti, segnalano una situazione di sostanziale stagnazione per tutta l'Eurozona, trascinata al ribasso in particolare da Francia e Italia. Gli indici Pmi, costruiti attraverso le opinioni delle aziende, disegnano infatti il Vecchio Continente come bloccato su sé stesso senza nessun segnale di ripresa. Il Pmi manifatturiero dell'Eurozona in particolare a dicembre si è fermato a 50,6 punti, sopra la soglia di 50 punti che segna il limite al di sotto del quale si è in recessione, ma sotto i 50,8 punti indicati nella prima stima. La media del Pmi manifatturiero dell'ultimo trimestre dell'Eurozona invece si è attestata a 50,4, un dato che peggiora quello del terzo trimestre del 2013.

L'Italia tra le peggiori

Secondo Markit tra i singoli Paesi solo Irlanda, Spagna e Paesi Bassi hanno riportato forti miglioramenti, mentre aumentano i tassi di contrazione in Francia e in Italia. Per quanto riguarda il nostro Paese, l'indice Pmi manifatturiero a dicembre è a 48,4 punti, decisamente inferiore ai 49,5 punti attesi dagli analisti e il punto più basso dal maggio del 2013. Per l'Italia si tratta del terzo mese consecutivo di calo. La notizia negativa sull’indice Pmi dell’Eurozona ha causato inevitabilmente una ripercussione sui mercati finanziari con una decisa frenata delle principali Borsee europeee, compresa Piazza Affari.

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