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Con un pugno uccise una donna a Roma: ridotta a 8 anni pena per Burtone

La sentenza d’Appello per il caso di Maricica Hahaianu, uccisa da Alessio Burtone nell’ottobre del 2010, quando l’uomo colpì l’infermiera alla stazione della metro Anagnina di Roma. L’avvocato della famiglia della vittima: “Pregiudizio verso i romeni”.
A cura di Susanna Picone
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Maricica Hahaianu fu uccisa da Alessio Burtone nell’ottobre del 2010 quando l’uomo colpì l’infermiera romena alla stazione della metro Anagnina di Roma. L’avvocato della famiglia della vittima: “Pregiudizio verso i romeni”.

Per l’omicidio di Maricica Hahaianu, infermiera romena colpita nell’ottobre del 2010 e morta dopo 8 giorni in ospedale, Alessio Burtone dovrà scontare una pena di 8 anni di reclusione. L’ha deciso la prima corte d’Assise d’appello di Roma presieduta da Lucio Mario D’Andria che ha ridotto la pena al giovane responsabile della morte della donna. L’accusa aveva chiesto per lui, dopo la condanna a 9 anni in primo grado, un aumento di pena a 12 anni di reclusione. Saranno, invece, 8 anni di galera, una condanna commentata positivamente dalla difesa di Burtone. Gli avvocati Gianantonio Minghelli e Fabrizio Gallo hanno anche annunciato di voler chiedere una misura detentiva più attenuata come gli arresti domiciliari e, in particolare Gallo, ha interpretato la lettura della sentenza come un’apertura a ciò che loro prospettavano sin dal primo grado e che ora si sta concretizzando. Intanto la Corte ha anche condannato Burtone a liquidare le spese giudiziarie sostenute dalle parti civili, i parenti della vittima e il Comune di Roma.  Ma il marito di Maricica trattiene a stento la rabbia e si rifiuta di capire questo sconto di pena concesso all’uomo che ha ucciso sua moglie, sentenza commentata in questi termini dall’avvocato Alessandro Di Giovanni:

È una sentenza frettolosa. Presa dopo appena un’ora di camera di consiglio e nella quale si sconta anche un pregiudizio verso i romeni. Perché se la vittima fosse stata una italiana qui ci sarebbe stata forse molta più attenzione. La visione del video dell’aggressione – così ha continuato il legale – non è bastata. Aspettiamo adesso le motivazioni per capire appieno la linea presa dalla corte.

I fatti risalgono all’8 ottobre 2010 – L’episodio che vede come protagonista Alessio Burtone risale all’8 ottobre 2010 quando il giovane romano, dopo una lite scoppiata in una tabaccheria, colpì con un pugno la donna di origine romena che cadde a terra urtando la testa e che morì dopo 8 giorni di agonia in ospedale.

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