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Bolletta elettrica: a gennaio variano le tariffe, chi consuma di più pagherà meno di prima

Rivoluzione in vista per le tariffe elettriche di 30 milioni di utenti italiani. In tre anni stop agli scaglioni di consumo, si pagherà in base ai consumi effettivi. A beneficiarne saranno le famiglie numerose e chi consuma molto.
A cura di Antonio Palma
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Dopo anni di dibattito sul tema, dal gennaio 2016 via libera al percorso di riforma che porterà ad una vera e propria rivoluzione nelle tariffe elettriche per 30 milioni di utenti italiani. L'Autorità per l'Energia infatti ha varato la versione definitiva della riforma delle tariffe elettriche per i clienti domestici portando a compimento il decreto legislativo del 2014 che recepiva la riforma sull'efficienza energetica introdotta dalla Direttiva europea nel 2012. Punto chiave della riforma è il graduale superamento dell'attuale meccanismo progressivo delle tariffe di rete e degli oneri generali di sistema che prevede un costo al kWh che cresce per scaglioni all'aumentare dei prelievi. Il processo di riforma abolirà questo incremento del prezzo in base ai consumi, livellando le tariffe per tutti. Par volontà del legislatore sarà un processo graduale che durerà tre anni e dal primo gennaio 2018 la tariffa di rete e la tariffa per gli oneri di sistema, in totale oltre il 40% della bolletta, saranno uguali per tutti e per ogni livello di consumo.

"Dal gennaio 2018 ogni utente pagherà in modo equo per i servizi che utilizza", ha spiegato l'Autorità per l'energia in una nota, aggiungendo che "la gradualità permetterà di evitare eccessivi effetti su chi oggi con bassi consumi paga un po' meno e ora andrà a pagare l'esatto corrispettivo per il servizio che usa, non più agevolato, ma congruente con i costi". In pratica a beneficiarne saranno le famiglie numerose e chi consuma tanto che potrà arrivare a risparmiare anche duecento o trecento euro all'anno. Al contrario l'incremento maggiore si avrebbe per i non residenti con consumi bassi, ma aumenti di costo si prevedono anche per un famiglia tipo con consumi nella media.

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Per le famiglie in stato di bisogno, cioè a basso reddito, comunque è previsto un ammortizzatore per evitare un effetto negativo. Come spiega l'autorità, "lo strumento è il bonus sociale di sconto, capace di intercettare chi è in concreta difficoltà" che con la riforma nel 2016 viene potenziato automaticamente. La stessa Autorità ha segnalato al Governo e Parlamento l'opportunità di rafforzare stabilmente questo bonus portando lo sconto sulla bolletta elettrica dall'attuale 20% fino al 35% della spesa.

Ecco la tempistica della riforma:

Dal 1° gennaio 2016 rimane invariata la struttura tariffaria a scaglioni e solo per le tariffe per i servizi di rete viene effettuato "un primo intervento teso a ‘smorzare' l’effetto di progressività ai consumi e ad aumentare le quote fisse, riducendo di almeno il 25% l’entità del sussidio incrociato oggi esistente; inoltre viene avviata la raccolta e la messa a disposizione dei clienti dei dati relativi ai valori di potenza massima prelevata".

Dal 1° gennaio 2017 ci sarà la piena applicazione della tariffa non progressiva per i servizi di rete e verrà effettuato il primo intervento anche sulla tariffa per gli oneri di sistema, in modo da limitare a 2 il numero di scaglioni di consumo annuo; verranno poi introdotte tutte le novità legate all’impegno di potenza, con l’offerta di un maggior numero di livelli tra cui scegliere e modulabili in aumento o in riduzione di 0,5 kW fino a 6 kW, e di 1 kW da 6 kW fino a 10 kW.

Dal 1° gennaio 2018 la riforma infine sarà a regime applicando la piena struttura non progressiva anche alla tariffa per gli oneri generali di sistema.

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