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Auto blu: massimo 5 per ministero, due mesi per adeguarsi

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che stabilisce il limite massimo di cinque auto blu per ogni ente della Pubblica Amministrazione.
A cura di Antonio Palma
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Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale entra in vigore il decreto legge che stabilisce il limite massimo di cinque auto blu per ogni ente della Pubblica Amministrazione. Entro due mesi dovranno adeguarsi tutte le amministrazioni pubbliche che hanno fino a 50 auto blu. Avranno invece un po’ più di tempo quegli enti che hanno fino a 100 auto, questi infatti dovranno adeguarsi alle nuove norme entro giugno. Gli enti che hanno più di 100 auto blu, come ad esempio il ministero della Difesa e quello delle Giustizia, dovranno adeguarsi invece entro dicembre 2015. Il decreto che attua la riduzione delle auto blu prevede comunque una diminuzione delle vetture a seconda della dimensione dell'ente. In pratica nelle amministrazioni con meno di 50 dipendenti l'auto a disposizione sarà soltanto una, in quelle che hanno fino a 200 dipendenti potranno essere due. Sotto i 400 le auto a disposizione dovranno essere tre, per quelle oltre i 600 lavoratori è previsto un massimo di cinque auto. Deroghe ai limiti fissati sono previste solo per il premier e per i vertici del Governo.

Auto dismesse cedute a Onlus

Nel decreto si ribadisce anche che “l'utilizzo delle autovetture di servizio a uso non esclusivo a disposizione di ciascuna amministrazione deve essere consentito solo per singoli spostamenti per ragioni di servizio, che non comprendono lo spostamento tra abitazione e luogo di lavoro in relazione al normale orario di ufficio”. Le auto dismesse potranno essere vendute oppure cedute a "titolo gratuito alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale iscritte nell'anagrafe unica delle Onlus che prestano servizi di assistenza sociale e sanitaria". Il decreto contempla anche il caso di una pubblica amministrazione che debba far fronte ad improrogabili esigenze di servizio e per questo prevede di ricorrere ai buoni taxi, “previa stipula di convenzioni con gli operatori del settore”, e l'utilizzo “condiviso delle autovetture di servizio o taxi per percorsi, in tutto o in parte, coincidenti".

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