Alto Adige: i separatisti cancellano i nomi “fascisti” dei rifugi alpini
Il Consiglio Provinciale dell'Alto Adige ha approvato la richiesta del partito separatista Südtiroler Freiheit di cancellare i nomi italiani ai rifugi (Vetta d’Italia, Roma, Vittorio Veneto) e l’obbligo di far sventolare la bandiera italiana, secondo i regolamenti del Cai (centro alpino). L'istanza è legata alla storica ostilità per l'assegnazione di nomi estranei alla tradizione linguistica autoctona. La rivendicazione è partita dal consigliere Sven Knoll. "I nomi rifugio Roma, rifugio Vetta d'Italia, rifugio Vittorio Veneto e tanti altri sono nomi fascisti di fantasia – ha tuonato Knoll -. Il consiglio provinciale ha finalmente accolto la richiesta della Südtiroler Freiheit di cancellare i nomi fascisti ai rifugi". La notizia è riportata dal Corriere della Sera, che sottolinea come il Roma in origine si chiamava Riesenfernerhütte – Rifugio oltre i giganti, – il Vetta d'Italia era il Krimmler-Tauern e il Vittorio Veneto ilSchwarzensteinhütte, dal nome del Sasso Nero, la montagna su cui sorge. Secondo Knoll, "i nomi fascisti e la bandiera italiana sulle alpi del Tirolo non hanno perso nulla perché gran parte dei nomi dei rifugi sono dati dalle varie sezioni tedesche e austriache dell'Alpenverein (l'equivalente del nostro Cai in Austria e Germania)". Knoll afferma anche che "la Biancofiore e colleghi dovrebbero ricordarsi che i rifugi passati sotto competenza della Provincia non appartengono più al Cai ed essa è l'organo supremo".