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Allenatore violenta bambini sul pulmino: “Se non facciamo sesso non giocate più”

il 52enne della provincia di Chieti, ex agente di commercio, è accusato di violenza sessuale aggravata su nove atleti tra gli otto e i 13 anni. Le violenze si sarebbero consumate ovunque: nella casa della madre dell’uomo, dopo gli allenamenti, nei bar e in auto.
A cura di Biagio Chiariello
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Lo scorso 22 marzo scorso è stato incarcerato con l’accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di nove bambini di età compresa tra gli 8 e i 13 anni. Ora nei confronti dell’ex allenatore di una squadra di baseball della provincia di Chieti, 52enne sospettato di pedofilia, è stato chiesto il rinvio a giudizio. Fin troppo esplicite le motivazioni addotte dal pubblico ministero Giuseppe Falasca: “Ha costretto a a compiere atti sessuali” ad uno dei suoi allievi “dicendogli che non lo avrebbe fatto giocare, lasciandolo in panchina, qualora non avesse appagato i suoi desideri”. Per questo motivo è stato chiesto il processo per l’uomo.

Le accuse all'allenatore di baseball

In altre parole, l’ex agente di commercio avrebbe approfittato del suo ruolo di allenatore violentando i ragazzini che gli erano stati affidati. Tutta una serie di abusi avvenute in diverse circostanze e luoghi, spiega l’accusa: dall’abitazione della madre del presunto pedofilo (quando in casa non c’era la donna) alle  stanza d’albergo in occasione di una trasferta, dall’auto al termine degli allenamenti al bar dell’impianto sportivo di Santa Filomena di Chieti, fino ad arrivare al pulmino utilizzato per le partite fuori casa. Ogni occasione era buona per approfittare delle presunte vittime. I pretesti erano numerosi: bere una bibita al bar, giocare insieme, provare “l’impostazione della battuta in una stanza della palestra isolata dal resto della struttura dove erano gli altri compagni di squadra”, è ricostruito nel capo d’imputazione.

Era stato già arrestato per pedofilia nel 2011

L’allenatore, attualmente rinchiuso nel carcere di Madonna del Freddo dal 22 marzo del 2017, già nel 2011 era stato arrestato per pedofilia. Ma l’inchiesta era stata archiviata. Le violenze si sarebbero verificate fra il 2015 e il 2016 e fino a pochi giorni prima del fermo. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 20 marzo. I genitori delle vittime avevano manifestato la propria preoccupazione per il fatto che l’imputato potesse tornare libero per decorrenza termini. Ipotesi a questo punto scongiurata.

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