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Alla Diaz fu tortura. E ora vergognatevi

Scuola Diaz, fu tortura: la Corte di Strasburgo condanna l’Italia. E ora vergognatevi.
A cura di Saverio Tommasi
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Vergognatevi voi che avete difeso l’operato della Polizia in quei giorni.
Vergognatevi voi che avete parlato di “al massimo qualche mela marcia”, perché un assalto a una scuola non si fa con qualche frutto scaduto ma con ordini dall’alto e centinaia di poliziotti obbedienti. Noi l’abbiamo sempre saputo e ora l’ha detto anche la Corte di Strasburgo.
Vergognatevi voi che avete parlato di violenza senza specifiche, quando invece i violenti fra i manifestanti sono stati lasciati operare dagli stessi poliziotti che poi hanno assaltato la scuola (perché la violenza dei primi giustificasse la loro).
Vergognatevi anche voi che avete parlato di manifestanti violenti, così in genere, quando invece si trattava di una minoranza assoluta di figli di papà incappucciati di nero, quasi sempre di estrema destra e venuti dall’estero. E le cui prime vittime siamo stati noi, i trecentomila manifestanti pacifici per le vie di Genova.
Vergognatevi voi che ancora oggi non volete i numeri identificativi sulle divise delle forze dell’ordine (come avviene invece nei Paesi civili). E vergognatevi anche voi, quelli per i quali ancora oggi in Italia non abbiamo una legge sulla tortura (altra condanna da parte della Corte di Strasburgo).
Vergognatevi voi a cui fa orrore un ragazzo di vent’anni con un estintore in mano (a così tanti metri dalla camionetta che neanche Hulk sarebbe riuscito a scagliarlo lì dentro) e invece tacete di uno Stato che a quel ragazzo ha sparato.
Vergognatevi voi che state sempre dalla parte del potere perché vi fa sentire al caldo, protetti e in maggioranza.
Vergognatevi voi che sentite le campane suonare e vi chiedete, senza risposta, “per chi suona la campana”. Perché quella campana suona per voi.

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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