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Alitalia, Lupi: “Non c’è piano B, solo un marziano capirebbe i sindacati”

Il ministro è intervenuto a proposito della trattativa Alitalia-Etihad: “Non c’è un piano B, c’è solo un piano A. L’Alitalia può diventare la prima compagnia al mondo oppure 15mila lavoratori vanno a casa”.
A cura di Susanna Picone
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Per Alitalia quella di ieri è stata una giornata incandescente iniziata con le voci di un ultimatum (poi smentito) da parte di Etihad, continuata con l’approvazione dell’aumento di capitale e con la spaccatura tra i sindacati sull’esito del referendum sul contratto integrativo aziendale tra i lavoratori della compagnia. Referendum che non ha raggiunto il quorum per cui la Uil ha chiesto l’annullamento dell’accordo, ma per l’azienda e le altre sigle il mancato superamento della soglia dei votanti annulla la consultazione ma fa salva l’intesa. E sulla spaccatura e sulla trattativa è intervenuto oggi il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. A margine dell’assemblea di Ncd, Lupi ha confermato che non esiste alcun ultimatum da parte di Etihad e che il governo procede con forza e farà la sua parte. Lupi ha spiegato che non esiste un piano B, ma che c’è solo un grande piano A. “Non c'è un piano B, c'è solo un piano A: l'Alitalia può diventare la prima compagnia al mondo oppure 15mila lavoratori vanno a casa”, così il ministro arrivando all'assemblea nazionale del Nuovo centrodestra all'Eur.

Vicenda Alitalia, Lupi contro i sindacati

Il ministro ha affermato di aver parlato anche con Renzi: “L’ho anche detto al premier Renzi oggi: o c’è lo sviluppo e la crescita della compagnia, oppure l’azienda non ci sarà più”. Lupi ha inoltre aggiunto che “solo un marziano potrebbe riuscire a capire le polemiche sulla rappresentatività sindacale”. “I sindacati sono incomprensibili – così il ministro ritornando sulla polemica di ieri – della rappresentanza di quale azienda parlano: la grande compagnia che sarà o quella che chiuderà?”. In ogni caso il ministro si è detto comunque ottimista. A suo dire, infatti, la prossima settimana si chiude: “Ormai non ci si può più girare intorno, il tempo è scaduto, è il momento della responsabilità”.

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