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Alberto Bonisoli ministro dei Beni culturali: “Più soldi e assunzioni, così rilanceremo la cultura”

Alberto Bonisoli, nuovo ministro dei Beni culturali e turismo, ha pubblicato su Facebook e sul sito del Mibact il discorso tenuto il 2 giugno alla manifestazione del Movimento Cinque Stelle, da cui emergono i presupposti di quella che sarà la sua azione. Più investimenti, revisione della spesa, ascolto degli operatori e fiscalità diversa per il turismo.
A cura di Redazione Cultura
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Alberto Bonisoli, nuovo ministro dei Beni culturali e turismo del governo Conte, ha pubblicato su Facebook e sul sito del Mibact il discorso tenuto il 2 giugno alla manifestazione del Movimento Cinque Stelle, da cui emergono i presupposti (al momento, teorici) di quella che sarà la sua azione da ministro, relativamente ai beni culturali e alle politiche turistiche del nostro Paese. Riassumendo gli aspetti salienti del suo discorso riguardano alcune priorità, innanzitutto le risorse economiche. Averne di più, averle subito e creare lavoro:

Ci vogliono più soldi, che piaccia o meno, non spendiamo abbastanza. Più soldi vuole dire anche più posti di lavoro nel pubblico, dobbiamo assumere, non impiegare i precari nei beni culturali, dobbiamo investire in persone qualificate, motivate e competenti che facciano un lavoro fantastico come quello che ci meritiamo.

Secondo capitolo, la revisione della spesa. Un aspetto importante che punta a ottimizzare quanto già messo in campo dai suoi predecessori. Al di là dei numeri relativi ai visitatori nei musei raggiunti negli ultimi anni, appare di fondamentale importanza comprendere la reale portata degli investimenti fatti e del modo in cui sono attualmente allocate le voci di spesa. In tal senso, il neo ministro Alberto Bonisoli, ha dichiarato:

Voglio capire, valutare ed eventualmente cambiare il modo in cui i soldi vengono spesi, pianificando e magari controllando come vengono spesi, sembra una cosa banale ma non lo è e probabilmente in alcuni aspetti sarà anche qualcosa di rivoluzionario.

Terzo, l'ascolto delle esigenze degli operatori del settore:"Dobbiamo dare ascolto alle esigenze di chi lavora in questo settore, fare leggi e poi calarle dall'alto è una cosa che non va bene, se vogliamo che le cose funzionino dobbiamo chiamare le persone, coinvolgerle e farle lavorare insieme a noi". L'ultimo punto del discorso di Bonisoli è dedicato al turismo, tema per cui le priorità sembrano essere quelle relative alla fiscalità, che si immagina a regime speciale, e alla necessità di una cabina di regia nazionale:

Perché non esiste che l'Italia vada all'estero con venti voci diverse: andiamo insieme una volta sola e facciamo vedere quanto è bello il nostro Paese.

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