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Al Qaeda in Siria: “Risponderemo ai raid, porteremo la guerra in Occidente”

Il capo del fronte Al Nusra, ramo siriano di Al Qaeda, minaccia vendetta contro l’occidente dopo i raid aerei nel Paese. Obama ammette: “Abbiamo sottovalutato la minaccia dell’Isis”.
A cura di Antonio Palma
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Nuove minacce di Al Qaeda all'occidente. Questa volta a proclamare vendetta contro i Paesi occidentali accusati di essere intervenuti contrto i jihadisti, è stato il capo del fronte Al Nusra, ramo siriano di Al Qaeda. In un messaggio audio postato su internet, il capo del gruppo siriano affiliato alla rete terroristica ha avvertito i popoli occidentali che continuare i bombardamenti contro i jihadisti in Siria "porterà la guerra" anche nei loro Paesi. "I vostri dirigenti non saranno i soli a pagare il prezzo della guerra voi pagherete il prezzo più alto" ha affermato Al-Julani rivolgendosi ai cittadini dei Paesi occidentali e spiegando che poiché gli attacchi sono comandati "da lontano, questo porterà la battaglia nelle vostre case". Rivolgendosi direttamente ai "popoli dell’America e dell’Europa" il leader di Al Qaeda in Siria chiede: "Cosa guadagnate dalla vostra guerra contro i musulmani e i jihadisti se solo tragedie e dolore si sono abbattuti sui vostri Paesi e sui vostri figli?".

I jihadisti promettono azioni in tutto l'occidente

Da quando sono iniziati i raid aerei Usa in Siria in chiave anti Isis è la prima volta che il leader dell’organizzazione terroristica interviene direttamente con un messaggio, ma da giorni Al Nusra ha scatenato una campagna di proclami contro l'occidente promettendo vendetta. Solo pochi giorni fa infatti era stato diffuso un video nel quale si minacciava rappresaglie "nel mondo intero" contro i bombardamenti in Siria. "Questi Paesi hanno intrapreso un'azione violenta che li metterà sulla lista degli obbiettivi per le forze jihadiste in tutto il mondo" spiegava nel messaggio un portavoce dell'organizzazione che ha definito le operazioni militari in Siria e Iraq contro i jihadisti "guerra all’islam portata avanti dall’asse del male guidata dal Paese dei cowboys".

Obama ammette: "Abbiamo sottovalutato Isis"

Sulla battaglia in corso in Siria ieri ha parlato anche il Presidente Usa Barack Obama che ha fatto ‘mea culpa' su alcuni errori di valutazione dell'amministrazione americana che ha sottovalutato i rischi.  L'intelligence Usa "ha sottostimato quello che stava accadendo in Siria" ha spiegato Obama, ricordando che invece nel frattempo la guerra civile ha creato le condizioni per il rafforzamento e l'avanzamento dello Stato islamico e che oggi il Paese "è divenuto l'epicentro per i jihadisti di tutto il mondo". Il Presidente Usa ha tenuto a sottolineare però che "gli Stati Uniti non sono in guerra con l'Islam, che è una grande religione",  ma che c'è un "cancro da combattere" che è l'Isis.

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