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Al Museo Madre la performance a cura di Silvia Gribaudi per Casa del Contemporaneo

Al Museo MADRE di Napoli la performance “R.OSA. 10 esercizi per nuovi virtuosismi” di Silvia Gribaudi. La coreografa e regista piemontese guida, tra gli spazi del prestigioso museo d’arte contemporanea, la performer Claudia Marsicano, premio UBU 2017, per la rassegna a cura di Casa del Contemporaneo.
A cura di Redazione Cultura
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@ laila pozzo
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Torna oggi 8 aprile alle 18, al Museo MADRE, la rassegna Casa del Contemporaneo, e lo fa con un inedito per la città partenopea. Sarà per la prima volta a Napoli, infatti, la performance "R.OSA. 10 esercizi per nuovi virtuosismi" di Silvia Gribaudi. La coreografa e regista piemontese guida, tra gli spazi del prestigioso museo d'arte contemporanea napoletano, la performer Claudia Marsicano, premio UBU 2017 nuova attrice under 35.

La rassegna, a cura di Casa del Contemporaneo, dal titolo "Voci e Altri Invisibili" ha proposto sin qui incontri, proiezioni e performance “fuori sede e fuori tempo” in luoghi non teatrali ma d’arte contemporanea, in sinergia con la Fondazione Donnaregina. Stavolta propone un invito "a osare, a danzare, a piacersi senza quella pesantezza culturale che imprigiona le forme in un modello: osare nel guardare il reale, cioè un artista che si esprime in tutto il suo talento."

I nostri corpi, la carne, la pelle possono assumere tante forme diverse e trasformabili grazie ai nostri muscoli e allo scheletro, per diventare infinite cose differenti. In R. OSA, attraverso una partitura coreografica dei dettagli, la danzatrice usa tutte le parti di se stessa, la voce, le gambe, la pancia, la faccia e in ogni esercizio ne valorizza le particolarità.

Silvia Gribaudi, coreografa, autrice e performer di origine torinese, torna a lavorare sul corpo di una donna e sul ruolo che occupa nella società. "In R. OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi" il corpo è un insieme reale e palpabile di materia attraverso il quale l’interiorità del performer si esprime; è fonte di ironia, a proprio agio in uno spazio. La scena vuota, il fondale nero e al centro un corpo solo, che nella sua particolarità diventa movimento coreografico, suono, immagine, colore: una partitura del gesto apparentemente informale che esprime un disegno più ampio, la figura di una donna con i suoi dettagli, le sue forme, la sua bellezza, che si mostra in tutta la propria forza espressiva. La performer diventa lei stessa opera: Silvia Gribaudi costruisce i 10 esercizi sulla danzatrice, grazie alla quale racconta la storia che come autrice le appartiene.

Lo spettacolo, prodotto da Zebra Cultural Zoo e La Corte Ospitale, costituisce uno dei primi esperimenti di produzione multidisciplinare dell’Associazione Zebra, struttura condivisa, che racchiude all’interno le produzioni di più artisti, con l’intento di portare avanti i rispettivi lavori e le progettualità comuni.

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