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Al M5S 606 giorni di sospensione. Graziato il deputato Pd che usò la parola “zoccola”

Oltre 600 giorni di sospensione per l’ostruzionismo durante il voto sulle riforme costituzionale: e i militanti grillini invadono la pagina fb della Boldrini al grido “onestà”. E Grillo prende parte al sit in di protesta a Montecitorio.
A cura di Redazione
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Nuova puntata della saga “Laura Boldrini vs Movimento 5 Stelle”, con un episodio dal titolo “Sospensioni record”. In seguito alla bagarre dello scorso 11 febbraio, infatti, l’Ufficio di Presidenza della Camera ha sanzionato ben 62 deputati del Movimento 5 Stelle, per un totale di 606 giorni di sospensione. I parlamentari grillini sono stati puniti per aver interrotto più volte i lavori della Camera (la seduta fiume per l’approvazione del ddl di riforma costituzionale Renzi – Boschi) occupando i banchi del Governo scandendo ripetutamente il coro “onestà / onestà”. Nella stessa seduta, come ricorderete, successe un po’ di tutto, dal lancio di oggetti di cancelleria alla vera e propria rissa scoppiata tra i deputati leghisti e del Nuovo Centro Destra.

Ovviamente durissima la reazione dei parlamentari sospesi e dei loro colleghi al Senato, affidata ai loro profili social:

La Presidente Boldrini ha dovuto fare i conti, invece, con la mobilitazione dei militanti grillini, che le hanno inondato la bacheca facebook di messaggi identici:

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A far discutere, poi, un ulteriore particolare. Come riporta Carlo Tecce sul Fatto, infatti, il deputato del Partito Democratico Sanna non è stato sospeso malgrado avesse utilizzato il termine "zoccola" nei confronti di una collega del M5S: "Sanna ha spiegato che, durante un vivace scambio con la Ruocco, ha utilizzato una locuzione mutuata da un’espressione gergale sarda ‘Zacc’a strada’, che può essere resa in lingua italiana come un invito ad allontanarsi (‘Ti invito ad allontanarti in gran fretta’)”.

Sulla questione è intervenuto anche Beppe Grillo, che è sceso a Roma per partecipare al sit in di protesta contro la decisione della Presidenza della Camera dei deputati. Il commento è stato invece affidato a Carlo Sibilia:

Ci espellono perché è l'ultimo strumento che gli è rimasto per liberarsi dell'unica forza politica che dice la verità e che rende possibile ciò che i partiti ci hanno sempre fatto credere impossibile: siamo l'unica forza politica che dimezza i propri stipendi e li destina in un fondo a favore delle piccole e medie imprese italiane.

L'unica forza che ha rinunciato a 42 milioni di euro di rimborsi elettorali.

L'unica forza non coinvolta in nessuno scandalo di corruzione e senza condannati o indagati nelle istituzioni.

L'unica forza fatta di persone oneste. Quelle che oggi vengono espulse dal parlamento.

Dentro rimangono i Galan, deputati condannati che siedono tranquilli a presiedere commissioni.

Oggi sappiamo che la parola onestà per i politici è una gravissima offesa.

Quando ne vedete uno per strada urlategli “Sei proprio un Onesto!”, “Figlio di una mamma onesta!”. O cose del genere. Inventate.

Oggi loro pensano di aver fermato il Movimento 5 Stelle con queste espulsioni. Ma chiusi in quei palazzi, non capiscono che i cittadini sono dalla nostra parte. Oggi tentano di farci fuori, domani saremo ancora di più ad urlare onestà.

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