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Al concorso per diventare maestri 3 bocciati su 4: “ha” senza “h” e disastro sui congiuntivi

In Friuli tre aspiranti insegnanti su quattro hanno fatto errori banali, come sbagliare le lettere doppie, i congiuntivi e persino le “ha” con l'”h”.
A cura di Davide Falcioni
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Sono per lo più giovani, molti laureati, altri diplomati, e da anni insegnano già, con contratti precari, nelle scuole dell'infanzia: eppure molti di loro, dopo aver riposto grandi speranze nel concorso del 2016 della Buona Scuola, sono risultati inidonei a svolgere il lavoro di educatori. Accade in Friuli dove, stando a quanto riportano le cronache locali, tre aspiranti maestri su quattro sono stati bocciati per le gravi carenze in grammatica ed ortografia. Alcuni degli strafalcioni più imbarazzanti? "L'alunno a bisogno di…", con "ha" senza h, ma anche altri orrori come in "Gli strumenti utilizzati ha un'importanza". Non mancano poi doppie dimenticate ("La strutura"), per non parlare dei congiuntivi ignorati e delle abbreviazioni da sms in perché che diventa xké, come se i messaggini abbiano mutato la lingua italiana. il "livello di preparazione è molto basso", è stato il giudizio senz'appello dei commissari d'esame.

Il Messaggero Veneto definisce la prestazione degli aspiranti maestri e maestre "una Caporetto". In Friuli, intanto, restano da assegnare 189 posti di ruolo alle scuole materne. Va detto che comunque non è andata molto meglio nel resto d'Italia: solo il 30% degli aspiranti maestri ha superato con successo le prove scritte ottenendo l'accesso a quelle orali. Otto aspiranti maestri su 10 sono stati bocciati nel Lazio; in Veneto sono stati ammessi all'orale poco meno della metà degli aspiranti, 1.604 su 3.410 concorrenti. In Emilia Romagna promosso il 16,5 dei partecipanti. Ovunque i valutatori hanno potuto assistere a una galleria di orrori grammaticali. Da "un'evento" a "aquistato" fino a "disciendente". "Al concorso per l'infanzia il livello culturale è stato basso, la dice lunga su come è messa la scuola e dove sta andando", ha commentato a La Repubblica di Adriano Zonta, segretario Flc-Cgil del Friuli. Come dargli torto?

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