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Aiuta un clochard trovandogli casa e lavoro: lui uccide la moglie e il figlio

L’incredibile vicenda è avvenuta in Inghilterra: Tracey Wilkinson decise di aiutare il senza fissa dimora Aaron Barely, che dopo qualche mese l’ha tradito uccidendo sua moglie e il figlio di 13 anni.
A cura di D. F.
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Quando Tracey Wilkinson ha visto il senza fissa dimora  Aaron Barely all'uscita dal supermercato la prima cosa che ha pensato di voler fare è stata quella di avvicinarsi a lui, parlargli e offrirgli il suo aiuto: un luogo in cui dormire, un pasto caldo e un lavoro. Non poteva immaginare che un anno dopo Aaron avrebbe commesso un orribile crimine, uccidendo sia la moglie che il figlio di 13 anni di Wilkinson. Il terribile delitto è avvenuto nella loro casa di Stourbridge, in Inghilterra. Nell'attacco sono rimasti feriti anche il marito e la figlia: lui però è riuscito a chiamare la polizia e l'intervento degli agenti ha scongiurato conseguenze ancora più gravi.

Aaron Barely ha confessato di essere l'autore della strage, mentre il signor Wilkinson ha raccontato i dettagli del loro rapporto con Aaron:  "Mia moglie era una donna caritatevole", ha ricordato, "Quando ha visto Aaron tremare per il freddo, lo ha portato in macchina in un ostello, dove ha vissuto per qualche giorno. Non aveva né cibo né soldi, così lei gli portava da mangiare, ovunque si trovasse. Qualche volta veniva a cena da noi. Diceva di aver bisogno di qualcuno che lo aiutasse a rimettersi in piedi, così abbiamo cercato e trovato un lavoro per lui". Dopo qualche mese però Aaron ha cominciato ad assumere droghe, così hanno deciso di licenziarlo: "Sembrava averla presa bene, aver capito le nostre motivazioni. Ci ha spiegato che aveva iniziato a drogarsi perché la madre era morta, qualche tempo dopo scoprimmo che non era vero".

Dopo alcuni giorni Wilkinson ha incontrato di nuovo Aaron per strada, con dei lividi addosso. L'ha riaccolto in casa, offrendogli di fare dei lavoretti per la famiglia: "Abbiamo trascorso il giorno di Natale insieme. Lui ha portato un regalo per mia moglie, con su scritto ‘Alla madre che non ho mai avuto'. Abbiamo mangiato nello stesso piatto. Quando l'avrei rivisto dopo quell'occasione, mi avrebbe pugnalato". Dopo alcuni mesi Aaron si è presentato a casa loro, vestito di nero, con un lungo coltello in mano: "Mi ha pugnalato due volte in faccia, due all'addome e due alla schiena. Credevo avrebbe continuato, ma dei rumori nel vialetto lo hanno convinto a scappare. Mi sono trascinato verso il telefono e ho chiamato i soccorsi. Sentivo che stavo per morire".

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