116 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Agrigento, ucciso per strada nella sua auto: era stato condannato all’ergastolo per omicidio

Un uomo di 61 anni è stato ucciso oggi in una strada di Licata, nell’agrigentino, all’interno della sua auto con alcuni colpi di pistola. La vittima era stata condannata all’ergastolo per omicidio, ma era libera per decorrenza dei termini cautelari.
A cura di Stefano Rizzuti
116 CONDIVISIONI
Immagine

Un uomo di 61 anni, Angelo Carità, è stato ucciso oggi a Licata, nell’agrigentino. La vittima è stata uccisa per strada in via Palma, a Licata, da un killer che lo ha raggiunto in una stradina di campagna e ha sparato tre o quattro colpi di pistola, freddando il 61enne. Carità, all’inizio di febbraio, era stato condannato all’ergastolo, su richiesta del pubblico ministero Salvatore Vella, dalla Corte di Assise di Agrigento, dopo essere stato accusato di aver ucciso un conoscente, Giovanni Brunetto, tre anni più giovane di lui. L’uomo avrebbe, inoltre, sotterrato il cadavere della vittima: i fatti, secondo quanto ricostruito dall’accusa, sarebbero avvenuti nel maggio del 2013.

Su istanza degli avvocati Vincenza e Nino Gaziano, Carità era libero per decorrenza dei termini cautelari. Secondo quanto ricostruisce l’agenzia di stampa Ansa, all’origine dell’omicidio di Brunetto ci sarebbe stato un contrasto legato a un fatto di natura economica. La vittima avrebbe prestato a Carità, durante gli anni, decine di migliaia di euro, per un totale di più di 40mila euro. Il motivo sarebbe stato un presunto investimento ereditario di cui in futuro sarebbe stato ricompensato.

Secondo quanto emerso, però, si sarebbe alla fine trattato di una truffa e quando Brunetto se ne accorse, pretendendo la restituzione, sarebbe quindi stato ucciso e poi sotterrato in un terreno di cui era proprietario un avvocato che non era a conoscenza dei fatti. Il cadavere della vittima fu ritrovato il 28 ottobre del 2013 dopo mesi di ricerche. La salma dell'imprenditore agricolo fu riconosciuta dai figli. A incastrare il presunto autore dell’omicidio furono anche le celle telefoniche dalle quali risultava essere insieme a un complice nelle ore precedenti alla scomparsa nel luogo in cui fu ritrovata l’auto della vittima.

116 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views