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Agente uccide il cane, il senzatetto: “Era buono, gli ha sparato in testa senza esitare”

“Sota ha alzato le zampe anteriori verso il braccio dell’agente, ma non l’ha morso. Ha scodinzolato per tutto il tempo, ha pensato che stessimo giocando” ha raccontato il giovane lettone, ricostruendo il suo fermo da parte della polizia a Barcellona durante il quale un agente ha sparato e ucciso il suo cane Sota.
A cura di Antonio Palma
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"Sota è stata con i bambini tante volte e non li ha mai neanche graffiati, non ha mai morso qualcuno, ne tantomeno l’agente di polizia che l’ha assassinata", così il senzatetto lettone Tauri Ruusalu ribadisce la sua versione del drammatico fermo di polizia in strada a Barcellona conclusosi con l'uccisione del suo cane, la meticcia di Labrador Sota. Per la polizia spagnola, che ha assolto l'agente dopo un inchiesta interna, il cane avrebbe morso al braccio e lo avrebbe anche puntato al collo prima che il poliziotto facesse fuoco. Secondo il giovane senzatetto, invece, il cane ha solo abbaiato quando gli agenti si sono rivolti a lui bruscamente e infine il poliziotto avrebbe aperto il fuoco per uccidere l'animale senza esitare.

"Quando mi hanno fermato mi sono offerto di scrivere il mio nome perché è complicato, ma la polizia ha pensato che li stavo prendendo in giro" ha raccontato il ragazzo al quotidiano spagnolo El Pais. A questo punto sarebbe nato un battibecco al culmine del quale l'agente gli avrebbe sferrato uno schiaffo al volto. "Sota ha alzato le zampe anteriori verso il braccio dell’agente, ma non l’ha morso. Ha scodinzolato per tutto il tempo, ha pensato che stessimo giocando" ha ricostruito Ruusalu. Quando l’agente ha gridato la giovane di salire sull’auto della polizia, il cane si sarebbe messo ad abbaiare verso l’agente.

"Non ha detto niente, ha tirato fuori la pistola e senza esitazione ha puntato direttamente alla testa e ha sparato. L’ha uccisa, era a circa tre metri di distanza. Ero terrorizzato" ha ricordato Ruusalu che conferma di aver preso a quel punto uno skateboard che aveva nello zaino e di essersi scagliato contro l'agente in preda alla rabbia. "Io non ho nulla contro la polizia municipale, ma devono sapere come controllarsi in una situazione come quella. Quell’agente ha un problema mentale, non può portare un’arma" ha dichiarato il ragazzo che ora punta riavere il corpo di Sota: "Voglio cremarlo e spargere le sue ceneri nel Mediterraneo. Lei amava a fare il bagno lì. Siamo andati molte volte in campeggio Waikiki e Sota giocava con i bambini".

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