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Addio Stanislas, 5 anni: anche il padre e la sorellina morti sabato in un incidente

Gli organi del bambino sono stati donati. Il piccolo era sopravvissuto a un terribile incidente stradale in cui erano morti il padre e la sorellina. Ieri sera però anche lui ha dovuto arrendersi.
A cura di D. F.
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Il cuore di Stanislas Nguemeni, il bimbo di 5 anni rimasto coinvolto insieme al padre e alla sorellina più grande in un drammatico incidente stradale a Tronzano Vercellese mentre la famiglia rientrava da una veglia funebre a Lodi, ha cessato di battere ieri sera. Il bambino è morto all’ospedale Regina Margherita dove era ricoverato in gravi condizioni da sabato notte. La sorella – Edelfa Camille Towa – è deceduta quasi subito dopo essere stata trasferita nello stesso nosocomio, così come il padre – che era alla guida della Toyota Yaris su cui viaggiavano tutti insieme. L'uomo si chiamava Lucien Marie Nguemeni, aveva 49 anni ed era nato in Camerun. Si era trasferito a Torino insieme alla moglie 16 anni fa, e i loro figli erano tutti nati nel nostro paese.

Erano quasi le 23 di sabato quando l'uomo alla guida ha perso il controllo della vettura finendo contro un ponticello di cemento a lato della provinciale che consente ai mezzi di lavoro di accedere alle risaie. La piccola Edelfa frequentava la quinta elementare alla scuola Baricco di corso Peschiera, non lontana da casa. "Era una bambina splendida, brillante e gentile che ha sempre donato sorrisi a quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarla", ha scritto la madre di una sua compagna di classe. Stanislas era ancora all’asilo Giamburrasca di via Pozzo Strada. Danielle, la madre, non lo ha abbandonato un attimo fino a ieri sera, e quando è morto ha dato il consenso all'espinato dei suoi organi.

Gli amici di Lucien e Danielle, insieme ai genitori dei compagni di classe dei due bambini, hanno organizzato una colletta  sulla piattaforma Leetchi per permettere il rimpatrio delle tre salme in Camerun: "Vi preghiamo di unirvi alla famiglia in questo momento tragico in modo che non si sentano soli", scrive chi ha lanciato la petizione che in poche ore ha raccolto quasi tremila euro.

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