680 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Addio piccola Dea. La bimba di 2 anni affetta da una rarissima malattia si è arresa

Erano state organizzate diverse iniziative, sportive e culturali, per sostenere la famiglia nei costi degli interventi. Oggi purtroppo è giunta la triste notizia. La bimba foggiana era l’unica in Italia affetta dalla malattia di ‘Beare Stevenson Cutis Gyrata’, appena venti casi al mondo.
A cura di Biagio Chiariello
680 CONDIVISIONI
Immagine

Per lei si erano mossi anche il mondo del calcio e quello della cultura. Ma alla fine la piccola Dea Pilolli ha smesso di lottare. La bimba di 2 anni e mezzo, di San Paolo di Civitate, era nata con una rarissima malattia, la craniostenosi, con tratti non dominanti di un’altra rarissima patologia di nome “Beare Stevenson Cutis Gyrata” che le comportava una critica deformità cranio-facciale con conseguenti ripercussioni e ritardi nello sviluppo psico-motorio che le comportavano dei gravi deficit rispetto ai parametri di crescita di un bambino della sua età.

La tragica notizia è stata data dalla pagina Facebook "Tutti uniti per Dea" attraverso la quale era stata avviata una raccolta fondi per permettere le cure della bimba: "Purtroppo Dea si è spenta in questo momento il dolore non ci permette di aggiungere altro". "Purtroppo la nostra Dea, non ce l’ha fatta, lassù qualcuno l’ha voluta con se. Nonostante tutti gli interventi fatti in America, ai quali avete contribuito tutti voi, la nostra piccola non è riuscita a vincere la battaglia con questa sua rarissima malattia. Sono molto vicino alla mamma, al papà e alle sue sorelline. Non ti scorderemo mai, sei stata e sarai per sempre il nostro piccolo Eroe" scrive il conduttore di Radio Deejay Roberto Ferrari su Facebook.

Dea non era in grado né di mangiare, né di respirare da sola ed aveva bisogno del costante aiuto dei macchinari ai quali era attaccata costantemente. Per continuare avrebbe dovuto sottoporsi ad interventi molto particolari e costosi, che l’avrebbero portata oltremare, in America. E per questo motivo la comunità foggiana aveva reagito solidale. Erano stati organizzati spettacoli di beneficenza al Teatro Giordano, partite di solidarietà e c’era stato anche il vivo interesse del Foggia Calcio. Purtroppo tutto ciò non è bastato a dare un futuro a Dea.

680 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views