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Addio Jonathan. Ucciso da una malattia in un mese: la stessa che si era portata via il padre

Jonathan Tacchetto lavorava in un ristorante alle Sorgenti, a Livorno: la famiglia, già distrutta dal dolore per la perdita del padre, ha dato il consenso per la donazione delle cornee. Il ricordo degli amici: “Era un ragazzo d’oro”.
A cura di Biagio Chiariello
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Era la metà di settembre quando ha scoperto di essere malato. Nel giro di appena un mese Jonathan Tacchetto, 35 anni, si è spento. Il ragazzo livornese  era ricoverato nel reparto di Medicina dell’ospedale locale da una settimana e stava per iniziato un nuovo ciclo di terapie, ma il peggioramento delle ultime ore è stato fatale. Il suo cuore ha smesso di battere nella mattina di lunedì 15 ottobre. Ad uccidere Jonathan, come scrive Il Tirreno, la stessa malattia che due anni fa si era portata via anche suo padre.

Il 35enne lavorava come lavapiatti nel ristorante “L’antico vinaio” di via Donnini, alle Sorgenti, locale gestito dalla famiglia della sua fidanzata, Valentina Cardinali. “Sognavano di sposarsi presto e di costruire una famiglia”, raccontano – distrutti dal dolore – gli amici della coppia. “Johnny”, come lo chiamavano tutti, lascia anche la madre, la sorella Sandy e il fratello Juri. Una famiglia già sconvolto per la perdita del caro padre, che nonostante il dolore ha trovato subito la forza per dare l’autorizzazione all’espianto e alla donazione delle cornee. “Era un ragazzo d’oro, gentile e sempre disponibile”, aggiungono gli amici, che ieri pomeriggio si sono ritrovati alla camera mortuaria per stringersi intorno alla famiglia del 35enne. Jonathan in precedenza si occupava della distribuzione del pane fresco per conto di alcuni panifici della nostra città. “Non si fermava mai e si metteva sempre a disposizione», continuano gli amici, che nelle ultime ore hanno invaso il profilo Facebook di Valentina e Jonathan. Il funerale è stato celebrato martedì 16 ottobre al cimitero dei Lupi.

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