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Addio a Umberto Lorenzoni, il partigiano Eros: rifiutò medaglia per darla al compagno caduto

Aveva perso tre dita di una mano in azione ma quando fu proposto per una decorazione al valore, nel dopoguerra, vi rinunciò perché fosse assegnata a un partigiano caduto in battaglia. Storico presidente della sezione trevigiana dell’Anpi, Umberto Lorenzoni si è spento domenica sera all’età di 92 anni.
A cura di Antonio Palma
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Lutto nell'Associazione nazionale partigiani italiani, è morto nelle corse ore Umberto Lorenzoni, storico comandante partigiano col nome di battaglia "Eros" e da anni presidente della sezione trevigiana dell'Anpi. Lorenzoni si è spento domenica sera nella sua casa di Treviso all'età di 92 anni lasciando le figlie Antonella e Sandra e i nipoti. Commissario del battaglione “Castelli” della brigata “Piave” divisione “Nino Nannetti”, aveva perso tre dita di una mano in battaglia, mentre preparava un attentato sui binari per fermare un treno tedesco che doveva rifornire gli eserciti di munizioni.  Tra i tanti episodi che lo riguardano come partigiano combattente c’è quello del rifiuto di una medaglia al valore per il suo ferimento in una battaglia sulle Prealpi Trevigiane. Lorenzoni infatti chiese che la stessa medaglia fosse assegnata a un suo compagno scomparso in quella stessa azione.

Lui che aveva aveva aderito alla Resistenza interrompendo gli studi classici, aveva ricordato nelle interviste: "Dopo l'otto settembre sapevo subito da che parte stare perché ero cresciuto ad antifascismo e latte". Un attivismo che lo ha contraddistinto anche dopo la guerra. Dopo la Liberazione divenne direttore di un’azienda di confezioni ma per decine di anni è stato anche consigliere comunale a Nervesa e attivista Anpi. Appena nel 2015 alla festa della Liberazione a Treviso aveva tenuto il discorso per il settantesimo anniversario del 25 aprile,  facendo un appello al rispetto dei valori della Costituzione.

Tantissimi i messaggi di cordoglio da parte del mondo politico e dall'associazionismo a lui più vicino. "Con lui oggi perdiamo un’instancabile testimonianza della lotta partigiana e dei valori che essa difendeva, valori che Umberto ha portato avanti in tutta la sua attività pubblica, credendo in particolar modo nell’importanza di consegnarli alle generazioni future perchè essi fossero patrimonio di tutti e non solo di chi aveva lottato direttamente contro la dittatura fascista" ha scritto l’associazione Binario 1. "Addio, Eros. Quella sera del luglio del 2016 cantammo Bella Ciao. Non lo dimenticheremo, non ti dimenticheremo", lo ha salutato invece su Facebook Giuseppe Civati.  “Il Comandante Eros, Umberto Lorenzoni ci ha lasciati. Molto di più che Partigiano e Presidente dell'ANPI di Treviso. È stato esempio e guida per molti giovani che, nel corso degli anni, hanno voluto combattere le ingiustizie e difendere gli ultimi” hanno scritto dal'Anpi Castelfranco.

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