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Addio a Rodney King: fu picchiato dalla polizia e il video scatenò una rivolta

Trovato morto in piscina l’ex camionista di colore pestato nel 1990 da una pattuglia di agenti, poi assolti. La vicenda scatenò la sanguinosa protesta di Los Angeles.
A cura di Redazione
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Il video del suo pestaggio scatenò una rivolta e rappresentò una svolta, quella del mediattivismo capace di documentare e stabilire colpe (in parte era accaduto col celebre "filmato Zapruder" dell'omicidio Kennedy) lì dove non arrivavano i tradizionali mezzi di comunicazione.

Oggi il protagonista di quel video choc, Rodney King, camionista nero che nel marzo 1991 passò una notte d'inferno, pestato a sangue dalla polizia di Los Angeles, è morto. È stato trovato senza vita a Rialito, in California, in una piscina, come in un film di Hitchcock. Ma nessun giallo, almeno per ora: la polizia ha affermato che non c'erano segni di violenza sul suo corpo. Saranno però inevitabili gli ulteriori accertamenti del caso, vista la storia dell'uomo e la sua età non certamente avanzata: King aveva 47 anni.

Fu un simbolo, il camionista nero picchiato da quattro agenti con oltre 50 colpi di manganello. Il video di un testimone casuale, George Holliday, che tenne mano ferma e telecamera accesa dinanzi a quella barbarie determinò l'indignazione nazionale. La rivolta popolare arrivò quando gli agenti vennero scagionati da ogni accusa, il 29 aprile del 1992: 54 persone rimasero uccise, oltre 2mila feriti, ci furono danni per milioni di dollari. LA fu messa a ferro e fuoco. Alla fine King ottenne un rimborso dal comune di Los Angeles di 3,8 milioni di dollari.

I fatti andarono così: quella notte del 1991, una la pattuglia inseguì King che non si era fermato. L'auto fu fermata, l'uomo fu individuato e immobilizzato. Fece per scagliarsi contro gli agenti ma fu gettato a terra. Era in stato d'arresto, impossibile per lui causare ulteriori danni. Ma fu allora che si scatenò la folle scintilla del branco in divisa: King fu barbaramente picchiato, una tempesta di mazzate con gli sfollagente si abbattè sul suo corpo. Buio pesto tutt'intorno: la registrazione fu possibile grazie ad un faretto acceso su una delle auto. Polemiche, proteste. Poi il processo e la scandalosa decisione di non individuare alcuna responsabilità delle divise del LAPD. Così scattò la "Los Angeles Riots": 2mila feriti, circa 1 miliardo di dollari di danni e oltre 3.500 con oltre 1.00 edifici distrutti. E soprattutto 54 morti, inclusi 10 uccisi dalla polizia e dalle forze armate: più di quelli della rivolta del 1968, conseguente l'assassinio di Martin Luther King.

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