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Addio a Eligio Paoni: è morto il fotografo che immortalò l’omicidio di Carlo Giuliani

Il fotoreporter Eligio Paoni è morto. Con il suo lavoro ha letteralmente girato il mondo alla ricerca dello scatto perfetto per documentare la realtà. Non solo a Genova nel 2001: anche San Giuliano di Puglia, ex Jugoslavia, Albania e Iraq, il suo obiettivo è stato testimone di tantissime pagine di storia contemporanea.
A cura di Federica D'Alfonso
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Eligio Paoni è morto all’età di sessantuno anni. Una vita trascorsa rischiando letteralmente la vita per le sue fotografie: ex Jugoslavia, Albania, Iraq e Israele, ma anche il G8 di Genova nel 2001 e San Giuliano di Puglia nel 2002. Soltanto pochi giorni fa il fotoreporter aveva salutato dal suo profilo Facebook l’amico e collega Emiliano Mancuso, scomparso lo scorso 27 settembre.

Il fotografo, originario di Terracina, aveva iniziato la sua attività negli anni Ottanta, iniziando quasi subito a girare il mondo per documentare guerre e conflitti: dal 1990 collaborava con Contrasto, e da sempre la sua fotografia voleva essere un testimone e mezzo per parlare del sociale e della realtà che ci circonda. Paoni ha immortalato, con la sua fotocamera, quasi trent'anni di contemporaneità fra guerre, disastri naturali e umani: la notizia della sua morte giunge poco fa, lasciando il mondo del fotogiornalismo in lutto.

Il nome di Eligio Paoni è però indissolubilmente legato ad un fatto tutto italiano: scorrendo le cronache del 20 luglio 2001 lo ritroviamo a Piazza Alimonda, a Genova, testimone e vittima egli stesso dell’omicidio di Carlo Giuliani. Il fotografo si trovava lì nel momento in cui il colpo di pistola ferisce a morte il giovane ragazzo: la sua colpa, essere troppo vicino con la fotocamera in pugno, a documentare come sempre aveva fatto, ciò che accadeva attorno a lui. Eligio Paoni viene pestato, e la sua macchina fotografica distrutta.

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