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Acqua potabile e perdite idriche: pericolo approvvigionamenti per l’estate

L’allarme lanciato dal presidente di Utilitalia, l’associazione che raccoglie le aziende che forniscono servizi pubblici in Italia: “Italia più vicina al Terzo mondo che all’Europa sullo stato del sistema idrico”.
A cura di Antonio Palma
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“La situazione dell’Italia è drammatica, molto più vicina al Terzo mondo che all’Europa", è questo il terribile giudizio sullo stato del sistema idrico del nostro Paese da parte di Giovanni Valotti, professore della Bocconi e presidente di Utilitalia, l'associazione che raccoglie le aziende che forniscono servizi pubblici in Italia. Itervenuto alla presentazione del dossier sullo stato degli investimenti nel servizio idrico integrato elaborato da #italiasicura, la struttura di Missione di palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche in Italia, Velotti ha ricordato che "abbiamo una media di investimento di 30-35 euro per abitante contro una media dei migliori Paesi d’Europa che va tra gli 80 e i 100 euro per abitante", aggiungendo: "Questi numeri sono impressionanti perché lo stato delle infrastrutture è assolutamente penoso, abbiamo un deficit sulla depurazione stimato in almeno il 30%, ci sono tantissimi aree del Paese senza depuratori che scaricano nei fiumi, nelle rive o nei mari direttamente, e non è una cosa normale in un Paese civile”.

Non va meglio per la situazione delle condutture di rete idrica che sono un vero e proprio colabrodo. “Abbiamo una media di perdite idriche del 37% con punte regionali scandalose come ad esempio in Sardegna dove sono vicine al 55%, e nel Lazio dove sono al 47%" ha ricordato il presidente Utilitalia, chiedendo per questo “un piano straordinario” di investimenti. Risorse che però devono essere ben spese visto che "anche quando stanziamo risorse poi non le spendiamo, e si contano 885 interventi avviati e non conclusi per 3 miliardi di valore, 888 interventi finanziati e mai avviati per 3,2 miliardi di valore, di cui 2,8 miliardi sono nel Sud”.Poi c'è il problema dei tempi biblici visto che "c’è chi impiega 3 o 4 anni invece di sei mesi, come si dovrebbe, e altri che ce ne mettono 15 di anni".

"Abbiamo davanti una stagione estiva dopo che un inverno in cui è piovuto pochissimo, riesploderà il problema dell'approvvigionamento idrico, perché la siccità porterà un'insufficienza dell'acqua necessaria" ha avvertito Valotti. Per questo "bisogna superare posizioni ideologiche sull'acqua che è un tema ad alta sensibilità politica ed è un bene pubblico per eccellenza" ha aggiunto il presidente Utilitalia, concludendo: "L'unico modo per salvaguardare il bene pubblico acqua è mettere in campo soggetti industriali efficienti. Non mi importa se sono soggetti pubblici o privati; siano privati, pubblici o in house possono associarsi ad imprese efficienti. È necessario superare la contrapposizione pubblico-privato per favorire un assetto più industriale del settore".

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