27 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Acqua non potabile, sequestrato acquedotto in Calabria

La Procura di Vibo Valentia ha disposto il sequestro dell’acquedotto ‘Alaco’ per grave rischio della salute pubblica, tra i 26 indagati anche il neo sindaco di Catanzaro Sergio Abramo.
A cura di Antonio Palma
27 CONDIVISIONI
Acqua non potabile, sequestrato acquedotto in Calabria

I carabinieri del Nas e il Corpo forestale dello stato su ordine della Procura di Vibo Valentia hanno sequestrato questa mattina le strutture dell'acquedotto ‘Alaco' al confine tra le province di Catanzaro e Vibo Valentia in Calabria. Per gli inquirenti vi sarebbe stato un grave rischio per la salute pubblica visto che l'acqua non corrispondeva ai requisiti di potabilità previsti per il consumo umano e i vari impianti e apparati sparsi tra le due province calabresi attraverso i quali veniva  distribuita avevano gravi carenze igienico -strutturali.

Indagati sindaci e dirigenti – Contemporaneamente ai sequestri gli agenti hanno notificato anche 26 avvisi di garanzia disposti dai Pm nei confronti di dirigenti e tecnici delle società incaricate della gestione del servizio idrico, dei responsabili delle Aziende Sanitarie Provinciali, dei dirigenti regionali e dell'Arpacal nonché dei sindaci di alcuni comuni. Tra gli indagati infatti figurano il neo sindaco di Catanzaro appena eletto Sergio Abramo, il sindaco di Vibo Valentia, Nicola D'Agostino, e il suo predecessore Franco Sammarco. Le accuse sono a vario titolo e vanno da avvelenamento colposo di acqua a frode in pubbliche forniture, alcune in concorso tra i vari dirigenti.

L'inchiesta partita nel 2010 – L'inchiesta della Procura di Vibo Valentia denominata ‘Acqua sporca' era partita nel 2010 a seguito di numerose segnalazioni sul colore, il sapore e l'odore dell'acqua distribuita nei comuni del due province che hanno fatto scattare gli immediati controlli da parte degli inquirenti. Il Corpo forestale, incaricato dai Pm, ha effettuato su vari invasi diversi prelievi e analisi che hanno portato ala luce la cattiva gestione dell'acquedotto e la sua pericolosità per la salute dei cittadini. Le indagini proseguiranno anche dopo gli avvisi di garanzia "per definire le responsabilità penali delle persone coinvolte e ricostruire in termini di assoluta precisione i fatti" come ha detto il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo.

27 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views