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Accoltella l’ex e si uccide: l’autopsia conferma morte volontaria

L’esame autoctono sul giovane di Senigallia morto dopo essersi gettato da un palazzo conferma che si è trattato di suicidio.
A cura di Davide Falcioni
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L'esame autoptico sul cadavere del ragazzo di 27 anni morto a Senigallia il 27 luglio scorso dopo essersi lanciato dal quarto piano del palazzo dell'ex fidanzata di tre anni più giovane, che poco prima aveva aggredito con un coltello, così come un amico di lei, avrebbe confermato la dinamica dei fatti raccontati dai due feriti. A renderlo noto è stato l'avvocato Roberto Paradisi. All'autopsia, condotta dal medico legale Loredana Buscemi, ha partecipato come consulente di parte il dottor Alessandro Pasquali.

"Le prime valutazioni – ha spiegato Paradisi – sono di assoluta conferma della dinamica riferita dai due ragazzi aggrediti. Sul corpo di A., deceduto a causa della precipitazione dal quarto piano, sono state rilevate ferite superficiali da taglio (su gomiti e avambracci) a nostro avviso chiaramente compatibili con l'azione difensiva fatta di parate e prese probabilmente al polso armato dell'aggressore, messa in campo dal giovane aggredito". Paradisi si rimette comunque "alle valutazioni ufficiali che farà il medico legale incaricato dalla Procura. Intanto il mio assistito, che sta sensibilmente meglio, è stato dimesso dall'ospedale con una prognosi di 11 giorni".

La 24enne invece, raggiunta da tre fendenti alla spalla e a un orecchio, era stata medicata e dimessa dal pronto soccorso subito dopo l'aggressione. Sembra che A. non accettasse la fine della relazione con la 24enne, che da alcune settimane assillava con telefonate, sms e appostamenti sotto casa. Il mese scorso la giovane aveva sporto denuncia alla polizia, ma la notte fra il 27 e il 28 luglio l'ex avrebbe forzato la porta dell'appartamento, avventandosi contro la donna e il ragazzo di 26 anni che era con lei. Poi l'accoltellatore era salito al quarto piano dell'edificio, in via Podesti, e si era lanciato nel vuoto da un terrazzo, sotto gli occhi di alcuni testimoni.

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