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Abruzzo: giovane orso ucciso durante la cattura da un’iniezione degli uomini del Parco

L’esemplare si era sovente avvicinato ai centri abitati e per questo due notti fa ne era stata decisa la cattura e il trasferimento: dopo l’iniezione però l’animale è deceduto.
A cura di Davide Falcioni
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Un giovane esemplare di orso bruno è morto nel Parco Nazionale d'Abruzzo durante le operazioni di cattura ordinate dai dirigenti dell'ente: a quanto pare l'animale da mesi aveva iniziato ad avvicinarsi ai centri abitati e sovente aveva assaltato stalle e pollai. L'incidente, sul quale è stata aperta un'inchiesta da parte dei carabinieri forestali, è avvenuto due notti fa tra Lecce nei Marsi e Villavallelonga (L'Aquila). Il Parco ha reso noto di aver informato la Procura di Avezzano.  La carcassa è stata trasportata al Centro dell’Ente a Pescasseroli in attesa di essere trasferita all’Isituto Zooprofilattico (Izs) per l’accertamento delle cause del decesso. Probabilmente l'orso è stato ucciso da un'eccessiva dose di anestetico utilizzata per effettuare la cattura.

Dal canto suo il Parco ha così spiegato, in una nota, come sono andati i fatti: "Già nella prima fase dell’operazione l’animale ha manifestato problemi respiratori che, nonostante le tempestive manovre di rianimazione attuabili in campo, hanno portato al suo decesso nel giro di poco tempo. Si tratta di un giovane maschio che in precedenza non era mai stato marcato né radiocollarato". L'Ente ha spiegato inoltre che la fase di cattura  rientra nell’ambito delle attività programmate e regolarmente autorizzate dal ministero dell’Ambiente su parere dell’Ispra per il controllo degli orsi confidenti/problematici. "Nello specifico è stato predisposto un sito di cattura nel Comune di Lecce nei Marsi allestito con Tube trap messa a disposizione dai carabinieri forestali. Il sito è stato allestito da febbraio e controllato quotidianamente tramite videosorveglianza e controllo visivo diretto dal personale del Parco".

L'incidente, ha fatto sapere il Parco, si è verificato alle 23,30 di mercoledì, quando la squadra di cattura  è stata "attivata" dal segnale telefonico di allarme collegato alla tube trap e si è recata sul posto verificando la presenza dell'orso in trappola. "Seguendo il ‘Protocollo di cattura meccanica e anestesiologica di orsi bruni marsicani in natura e in cattività' ampiamente collaudato con un’intensa attività di cattura a partire dagli anni ’90, la squadra ha effettuato tutte le procedure necessarie ad anestetizzare l’animale e a metterlo in sicurezza".

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