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A Firenze la Biblioteca Nazionale rischia la chiusura per mancanza di personale

Più di 90 intellettuali firmano l’appello per salvare la Biblioteca Nazionale di Firenze che rischia la chiusura per mancanza di personale. Solo l’altro ieri il ministro Bonisoli ha dichiarato che entro il 2019 sarà indetto un concorso per l’assunzione di 2000 persone. Intanto, da Salvatore Settis a Massimo Bray, gli intellettuali protestano: “Restano solo 10 funzionari quando l’organico ne prevede 42”.
A cura di Redazione Cultura
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Sono più di 90 gli intellettuali che in questi giorni hanno firmato l'appello per salvare la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, a rischio chiusura per mancanza di personale. La missiva è stata promossa dall'Associazione dei lettori della biblioteca, diretta da Natalia Piombino, ed è stata inviata al ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli. Il quale da parte sua fa sapere che entro il 2019 sarà indetto un concorso che punta all'inserimento nella pianta organica del Mibac di 2000 persone. Tra le firme dell'appello di spessore, del nostro Paese o fuori confine, quelle di Adriano Prosperi, Paul Ginsborg e Salvatore Settis. Ma anche Jacques Marchand, Tomaso Montanari, Massimo Bray, Emanuele Scribano, Luca Serianni, Benedetta Tobagi, Margaret Haines e diversi altri.

La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, una delle più importanti al mondo, ha bisogno di aiuto. A causa del lungo blocco di concorsi e assunzioni, da vent'anni sopravvive grazie al ricorso a forme di volontariato e para-volontariato che hanno di fatto surrogato il lavoro dei bibliotecari. I 5 bibliotecari assegnati con l'ultimo concorso bandito dal ministro Franceschini non sono purtroppo in grado di colmare la voragine che si è aperta nei ruoli del personale. Nel 2020 la Biblioteca potrà contare solo su 10 funzionari bibliotecari: erano 30 a inizio 2018 e l'organico ne prevederebbe 42. Chiediamo che si proceda in tempi brevi a bandire concorsi a cadenza regolare, per personale qualificato e a tempo indeterminato. È un investimento necessario per salvare un patrimonio inestimabile e renderlo fruibile in maniera degna alle generazioni di oggi e future.

Proprio qualche giorno fa, il titolare del dicastero relativo ai beni culturali, Alberto Bonisoli, ha lanciato l'idea è lanciare un concorso nel 2019 di almeno 2000 posti da inserire al lavoro nel Mibac, davanti alle Commissioni Cultura riunite di Camera e Senato.

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