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A Copenaghen in migliaia in piazza per le vittime degli attentati

Nella capitale danese migliaia di persone in piazza per ricordare le vittime degli attentati. Qualcuno però ha deciso di commemorare anche l’autore degli attentati depositando mazzi di fiori e candele.
A cura di Antonio Palma
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Ore 23.00 – In migliaia in piazza per le vittime. Per rendere omaggio alle vittime degli attentati a Copenaghen oltre 30mila persone sono scese in piazza questa sera nella Capitale danese nei pressi del luogo della prima delle due sparatorie, quella al caffè Krudttonden. Alla Manifestazione presente anche la primo ministro Helle Thorning-Schmidt che ha commentato: "Desidero dire questa sera a tutti gli ebrei danesi: voi non siete soli, l'attacco contro gli ebrei di Danimarca è stato un attacco contro la Danimarca". Intanto le forze di polizia danesi fanno anche sapere che il vignettista svedese Lars Vilks, scampato in passato a diversi attentati e nel mirino anche dell'assalto di sabato scorso, è stato trasferito in un luogo segreto per motivi di sicurezza.

UPDATE: Sono stati incriminati per complicità in atti di terrorismo i due uomini arrestati in Danimarca con l'accusa di avere aiutato il giovane attentatore ucciso dalla polizia a Copenaghen. I due sono comparsi oggi in tribunale ed è stato deciso il rinvio a giudizio per entrambi. La loro identità non è stata rivelata, ma sarebbero entrambi di origine straniera. Il premier danese Helle Thorning-Schmidt in una conferenza stampa ha ribadito che el-Hussein "era conosciuto dalla polizia per una serie di atti criminali, inclusi gravi atti di violenza, ed era anche conosciuto per essere legato ad una gang", ma ha spiegato che al momento "Non ci sono prove che indichino che l'autore degli attacchi a Copenaghen facesse parte di una cellula terroristica". Intanto il rabbino capo della Danimarca, Jair Melchior, ha replicato al premier israeliano che li aveva invitati a tornare in Israele, spiegando: "Noi non abbiamo paura, non lasceremo che i terroristi vengano a cambiare la nostra vita quotidiana, ci facciano vivere nella paura e ci facciano scappare. Chi pensa di emigrare deve farlo come scelta di amore per Israele, non perché ha paura di vivere in Danimarca".

Dopo le migliaia di fiori e candele per le vittime degli attentati terroristici dei giorni scorsi in Danimarca, a Copenaghen spuntano fiori e bigliettini di cordoglio anche per il terrorista ucciso dalla polizia, il 22enne Omar Abdel Hamid el-Hussein. Mazzi di fiori e candele infatti sono apparsi anche sul marciapiede dove il giovane autore degli assalti è stato ucciso dagli agenti dopo gli attentati. Del resto il giovane era nato e cresciuto in Danimarca e nel Paese scandinavo aveva molti amici. Qualcuno di loro così lo ha voluto ricordare imitando in scala ridotta il pellegrinaggio di persone al teatro Krudttonden, luogo del primo attacco avvenuto sabato pomeriggio, e alla sinagoga colpita nella notte tra sabato e domenica. Un negoziante arabo della stessa zona del giovane ha ricordato ai microfoni di France 24 che il 22enne era una persona normale, anche bravo a scuola. Poi è finito in prigione e ne è uscito trasformato.

Il Premier: "Ha agito da solo"

Intanto la Premier danese Helle Thorning-Schmidt, che come tanti suoi connazionali ha reso omaggio alle vittime degli attentati, ha confermato che il 22enne era un lupo solitario. "Non ci sono prove che indichino che l'autore degli attacchi a Copenaghen facesse parte di una cellula più ampia" ha spiegato il Primo ministro, aggiungendo: "La scelta degli obiettivi lascia tuttavia pensare che si sia trattato di un atto di terrorismo". Per la Thorning-Schmidt quello in corso non è "un conflitto tra Islam e Occidente, bensì un conflitto tra i valori fondanti della nostra società e violenti estremisti".

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