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A Carpi servirà l’autocertificazione antifascista per svolgere attività culturali

Da oggi nella cittadina in provincia di Modena per esercitare attività culturale in pubblico bisognerà autocertificare di ripudiare il fascismo e ogni forma di razzismo, in linea con i principi stabiliti nella nostra Costituzione. Chi non si adeguerà sarà bandito da concessioni e finanziamenti pubblici per sei anni.
A cura di Redazione Cultura
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Una delibera che potrebbe far discutere, anche se da discutere ci sarebbe ben poco, visto che l'antifascismo è valore fondante della nostra Costituzione. Ad ogni buon conto, di questi tempi non può che saltare all'occhio il fatto che lo scorso 26 luglio il Consiglio comunale di Carpi abbia approvato una delibera che ha portato all’inserimento in alcuni Regolamenti dell’ente locale di un nuovo articolo o di una integrazione al testo in vigore, in pratica una norma di valorizzazione e tutela dei principi e valori della Costituzione italiana. Secondo cui per ottenere benefici economici, finanziamenti e permessi a chiunque intenda svolgere attività culturali in pubblico, bisognerà dichiarare in un'autocertificazione di antifascismo.

Cioè sottoscrivendo di riconoscersi nei principi e nelle norme della Costituzione italiana, di ripudiare il fascismo, il neofascismo, il nazismo, il neonazismo, il razzismo ed ogni forma di discriminazione in violazione dei principi di uguaglianza e di tutela della dignità umana sanciti dalla Costituzione. La violazione di questi principi determinerà l’impossibilità per il soggetto richiedente di ottenere una nuova autorizzazione per un periodo di sei anni. La palese falsità della dichiarazione resa in relazione al soggetto richiedente, comporterà la segnalazione all’Autorità giudiziaria per violazione degli articoli 495 e seguenti del Codice penale ed il diniego della richiesta autorizzazione.

Il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli presentando le delibere ha ricordato come queste integrazioni ai Regolamenti vengano dopo l’approvazione nei mesi scorsi di un ordine del giorno ad hoc da parte del civico consesso. Si tratta di:

Un atto che ha una funzione normativa, non legiferativa. Rimarco  che altre manifestazioni esulano da questi provvedimenti e la scelta compete ad altri enti, ma se interessano certi luoghi della città chiedo che li si rispetti, nel pieno rispetto della libertà di manifestare sancita dalla Costituzione. Sono altresì soddisfatto del voto unanime con il quale queste delibere sono state approvate, segno di un rispetto dell’identità antifascista e della storia di questa città.

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