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A Bologna una tassa sui clochard: “Un euro a notte per un letto al dormitorio”

I clochard di Bologna pagheranno un euro a notte per avere un letto in un dormitorio pubblico: una decisione che il Comune definisce “un modo per responsabilizzare gli ospiti”, ma che sta creando qualche malumore.
A cura di Susanna Picone
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A Bologna i clochard pagheranno una tassa di un euro a notte per avere un letto in un dormitorio pubblico. Si tratta di una decisione che secondo l’assessorato al welfare rappresenta “un modo per responsabilizzare gli ospiti, una scelta simbolica ed educativa”. Una scelta che però sta già creando qualche polemica. Come si legge oggi sul quotidiano La Stampa, la tassa sui clochard sta provocando malumori tra le associazioni che cercano di tutelare coloro che non hanno una casa. Ad esempio non è d’accordo sulla tassa per i senzatetto la storica associazione bolognese “Piazza Grande”, che da venti anni stampa un giornale dedicato ai problemi dei clochard. “C’è grande perplessità fra le persone che vivono in strada rispetto a questa decisione del Comune, perché dover pagare anche solo un euro viene vissuto come un’ingiustizia – è quanto ha spiegato Simone Cipria, responsabile progetti dell’associazione -. Noi siamo contrari da sempre al dormitorio: ci sono studi internazionali che ne dimostrano la dannosità in quanto inducono alla cronicità. È una misura tampone, non una struttura che produce benessere”.

Perplessità per la decisione del Comune sui clochard

Quelli dell'associazione “Piazza Grande” osservano che sarebbe stato meglio cercare altre forme di coinvolgimento invece di mettere una tassa: “Chiediamo piuttosto ai senzatetto come vivono questo tipo di struttura e come vorrebbero migliorarla, e troviamo altri modi per coinvolgerli in maniera attiva”, così ha infatti invitato a fare il responsabile dell’associazione. Ma nonostante i malumori, dai servizi sociali bolognesi continuano a credere che questo sistema possa funzionare per i clochard. Per loro si tratta di “un modo per dare alle persone la possibilità di ripartire e contribuire a rendere migliore il posto in cui vivono”.

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