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Mamma e figlio, con la sindrome di Down, si laureano insieme: ora lui punta alla specialistica

La storia di amore e tenacia di Antonella Maccarrone e del figlio Giovanni Trovato, 31 anni, nato con la sindrome di Down, a Troina, in provincia di Enna. Si sono laureati lo stesso giorno in Scienze Motorie.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine Vivienna.it
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"Lo confesso, il giorno dopo la discussione della tesi e del rinfresco organizzato a casa io ero un po' stanca. Ma lui no. Si è svegliato e mi ha detto: ‘mamma sai che ti dico? Forse ci conviene iniziare a studiare per prendere anche la laurea specialistica'". Antonella Maccarrone è la mamma di Giovanni Trovato, un ragazzo con la sindrome di down. Qualche giorno fa madre e figlio, di Troina (Enna), si sono laureati nello stesso giorno in Scienze Motorie.

La loro è una storia di tenacia, amore ed energie inesauribili. Giovanni è nato con un cromosoma in meno, colmato però dall’amore di mamma, che è riuscita a trasformare quella mancanza, in una fantastica lotta per la vita.

Ho dedicato tutta la mia vita a Giovanni, racconta mamma Antonella, senza perdere mai la speranza, nonostante i medici mi avessero prospettato un futuro poco roseo. Ho lottato contro tutto e tutti affinché avesse una vita piena e quando ho capito che desiderava con tutto se stesso questa laurea, non ho potuto fare a meno di iscrivermi con lui, per sostenerlo e aiutarlo lungo il percorso di studi”, racconta Antonella a ViviEnna.it

Giovanni è un ragioniere, musicista, cintura nera di karate con l’obiettivo delle nazionali. E durante la pandemia ha maturato il sogno di laurearsi. "voleva investire la sua energia in qualcosa di concreto e ha pensato che fosse il momento giusto per dedicarsi allo studio" ha spiegato la donna in una altra intervista al Corriere della Sera.

Una decisione taciuta un po' a tutti.

Non ho detto a nessuno che c’eravamo iscritti all’università, spiega Mamma Antonella, solo quando abbiamo dato l’ultima materia, a fine percorso, ho raccontato ad amici e parenti cosa avevamo fatto, e posso dire di essere orgogliosa del traguardo raggiunto da mio figlio”.

Inutile dire che nelle dediche a fine tesi, uno spazio speciale è stato dedicato ai reciproci punti di riferimento. "Alla persona che mi ha permesso di concretizzare il mio sogno – scrive Giovanni – a colei che ha sempre creduto in me, alla mia super mamma, grande donna, grande professionista, ma soprattutto pilastro della mia vita, grazie mamma". E lei: "A Giovanni, figlio speciale ed unica ragione della mia vita. Accanto a te ho saputo sopportare ogni dolore e superare ogni difficoltà, affrontando, con dignità, ogni avversità".

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