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Omicidio Saman Abbas

Il padre di Saman Abbas sarà processato in Italia con i parenti: “Vuole esserci”

Ricomincia oggi il processo per l’omicidio di Saman Abbas davanti alla Corte d’Assise di Reggio Emilia. Il procedimento per il padre Shabbar, detenuto in Pakistan, è stato riunito al processo per gli altri quattro imputati. L’avvocato Simone Servillo che difende i genitori della vittima dice che Shabbar vorrebbe partecipare al processo.
A cura di Susanna Picone
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Saman Abbas e il padre Shabbar
Saman Abbas e il padre Shabbar
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Shabbar Abbas, il padre della diciottenne uccisa a Novellara la notte tra il 30 aprile e il primo maggio nel 2021, sarà processato per omicidio in Italia insieme agli altri familiari imputati per la morte della giovane Saman. Lo ha deciso oggi la Corte d'Assise di Reggio Emilia dopo che il legale dell’uomo attualmente detenuto in Pakistan ha comunicato la sua intenzione di partecipare al processo in corso in Italia.

L'avvocato Simone Servillo ha spiegato in udienza di avere ricevuto una mail dal collega pakistano che assiste il padre di Saman Abbas in patria dalla quale emerge la volontà di essere coinvolto nel procedimento italiano.

"Oggi c'è una manifesta volontà da parte di Shabbar Abbas di essere presente, tant'è vero che la mail inviata dal collega pachistano dice chiaramente di partecipare e, addirittura, all'udienza di ieri in Pakistan lui ha dato il consenso ma, disgraziatamente, come dice il collega, non c'era nessuno a rappresentare l'autorità italiana. Questo è quanto scrive il collega pachistano", ha detto Servillo.

Come dichiarato dall’avvocato, il suo intervento avrebbe avuto l'obiettivo di "mettere la corte al corrente di questa comunicazione" fatta dal collega pachistano. Ieri era emersa una dichiarazione del padre di Saman che non avrebbe prestato il consenso di partecipare all'udienza in Italia. Secondo quanto riferito da Servillo, "non corrisponde a verità che Abbas avrebbe detto ‘no, non voglio partecipare'".

L’Italia, come è noto, ha chiesto l'estradizione di Abbas ed è in corso davanti alla Corte Suprema di Islamabad la procedura per discuterla. Finora però nessuna decisione è arrivata dal Pakistan, dove sono continui i rinvii delle udienze. L’ultimo rinvio appunto ieri: l’udienza durante la quale avrebbero dovuto decidere sull'estradizione dell'uomo verso l'Italia e anche sul rilascio su cauzione chiesto dai suoi legali è stata rinviata a martedì prossimo, 21 marzo.

I genitori di Saman all'aeroporto di Malpensa il giorno dopo la scomparsa
I genitori di Saman all'aeroporto di Malpensa il giorno dopo la scomparsa

Al processo per l’omicidio di Saman Abbas in corso a Reggio Emilia sono cinque gli imputati, tutti parenti della diciottenne uccisa a Novellara: i genitori  Shabbar e Nazia Shaheen – la madre è ancora latitante – lo zio Danish Hasnain, e i due cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz. Oggi davanti alla Corte di assise vengono ascoltati i testimoni dell'accusa, rappresentata dal procuratore Gaetano Calogero Paci e il pm Laura Galli: si tratta dei carabinieri che hanno fatto le indagini.

A margine dell’udienza di oggi ha parlato anche l'avvocato Barbara Iannuccelli, che assiste assieme a Claudio Falleti il fidanzato di Saman come parte civile: "I genitori del fidanzato ricevevano spari intorno alla casa in Pakistan ogni volta che Saqib rilasciava interviste. Per questo motivo chiediamo che i suoi genitori siano portati in Italia". Saqib sporgerà una nuova denuncia per le dichiarazioni fatte dal padre dal Pakistan che riguardano "i 20mila euro che Saqib avrebbe percepito per far sparire Saman secondo Shabbar".

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